La prossima Manovra economica potrebbe includere una nuova Rottamazione Quinquies, ma con una novità decisiva: l’esclusione di chi ha già sfruttato in modo strumentale le precedenti sanatorie. L’obiettivo del governo è arginare il fenomeno dei “rottamatori seriali” e recuperare parte del maxi-buco da quasi 1.280 miliardi di euro che affligge il magazzino della riscossione.
Il problema dei “debitori seriali”
I dati presentati al Senato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, Vincenzo Carbone, dipingono un quadro preoccupante. Oltre il 60% dei contribuenti con cartelle non pagate è recidivo in almeno 10 annualità diverse. Inoltre, il 77% dei circa 10 milioni di contribuenti che ogni anno ricevono un avviso di pagamento aveva già un debito nei tre anni precedenti. Le precedenti rottamazioni non hanno inciso significativamente su questo problema, con un tasso di decadenza che sfiora il 60%, a dimostrazione che molti le usano solo per ottenere una sospensione temporanea dei pignoramenti e dei fermi amministrativi.
Le novità della Rottamazione Quinquies
Per contrastare questo fenomeno, il governo starebbe studiando un meccanismo che renda la nuova rottamazione accessibile solo a chi non ha utilizzato in modo opportunistico le sanatorie passate. Questo filtro servirà a premiare chi è in reale difficoltà e ha la concreta intenzione di saldare i conti con l’agente della riscossione.
Per i debitori che superano i 50.000 euro, si starebbe valutando l’introduzione di un anticipo obbligatorio, pari a una percentuale del 5%, per dimostrare l’impegno a onorare il debito. Per questi importi elevati, si parla anche di uno sgravio sulle sanzioni e sugli interessi.
Un’altra novità, già discussa nel disegno di legge in esame al Senato, è la possibilità di un maxi-piano di rateizzazione fino a 120 quote mensili, ovvero dieci anni. Inoltre, la decadenza dal beneficio scatterebbe solo dopo aver saltato otto rate, un’eccezionale flessibilità che però, secondo l’Agenzia delle Entrate, potrebbe comportare il rischio di un ulteriore aumento dei tassi di decadenza.