La commissione Finanze del Senato ha ripreso la discussione sul disegno di legge che propone la Rottamazione Quinquies, una nuova e più favorevole definizione agevolata delle cartelle esattoriali. I lavori, interrotti ad aprile, ripartono in vista della pausa estiva e dovranno essere completati con la presentazione degli emendamenti entro il 12 settembre.
I punti chiave della nuova proposta
Il Ddl Rottamazione Quinquies, promosso dalla Lega, si basa su un’ipotesi più “morbida” rispetto alle rottamazioni precedenti:
- Debiti inclusi: la misura si applicherebbe alle cartelle affidate all’agente della riscossione tra il 2000 e il 2023.
- Vantaggi: i contribuenti pagherebbero solo il capitale originale, con l’azzeramento di interessi e sanzioni.
- Maxi-rate: la principale novità è la possibilità di dilazionare il pagamento in ben 120 rate mensili, offrendo un orizzonte decennale per saldare i debiti.
- Tributi locali: l’agevolazione potrebbe essere estesa anche ai debiti con gli enti locali, che avrebbero 60 giorni per deliberare l’adesione e stabilire le proprie regole.
- Decadenza: la rottamazione prevede regole più indulgenti. La decadenza dal piano scatterebbe solo dopo il mancato pagamento di otto rate, anche non consecutive, a differenza delle attuali norme che prevedono la decadenza già al primo ritardo.
Possibile inserimento nella Manovra 2026
Visti i tempi di discussione, non è escluso che la proposta possa confluire direttamente nella prossima Legge di Bilancio 2026 o in un decreto fiscale collegato. La prudenza del Ministero dell’Economia, legata alla necessità di trovare le opportune coperture finanziarie, ha finora rallentato l’iter.
Saranno i prossimi documenti economici, come la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (Nadef) a fine settembre, a fornire elementi decisivi per capire se e in che termini questa nuova rottamazione potrà diventare realtà.