Taormina – “In merito alla situazione del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica di Taormina, voglio rassicurare famiglie, operatori sanitari e cittadini. Il Governo regionale intende richiedere formalmente la proroga dell’attività del CCPM fino al rientro dal Piano di rientro, previsto per il 2026. Si tratta di una scelta di buon senso e responsabilità istituzionale, che tiene conto non solo dei numeri significativi delle prestazioni effettuate, ma anche delle oggettive criticità infrastrutturali del territorio siciliano”. A dichiararlo è l’onorevole Ignazio Abbate, presidente della Prima Commissione Affari Istituzionali all’Ars che già in passato si era interessato alle sorti della struttura sanitaria.
“Una volta usciti dal Piano di rientro – prosegue Abbate – sarà possibile, al pari di quanto già avviene in altre Regioni italiane come il Veneto, richiedere una deroga al DM 70, affinché la Sicilia possa continuare a garantire due centri di eccellenza nella cardiochirurgia pediatrica, uno a Taormina e uno a Palermo, assicurando così una copertura sanitaria efficace sia per il versante orientale che per quello occidentale dell’Isola”. “I numeri delle due strutture siciliane – conclude Abbate – sono, ad oggi, superiori a quelli registrati in contesti regionali dove già coesistono più centri, e vanno letti alla luce delle specificità del nostro territorio, che presenta difficoltà logistiche e infrastrutturali. La garanzia di interventi tempestivi in un ambito delicato come quello della cardiochirurgia pediatrica impone una visione concreta che metta al centro la salute dei più piccoli e il diritto all’accesso equo alle cure”.