Dagli Stati Uniti, un nuovo approccio alimentare focalizzato sulle uova bollite promette di favorire un rapido dimagrimento. Ma come funziona davvero e quali sono i pro e i contro di questo regime iperproteico?
Nel vasto panorama delle diete “alla moda” che ciclicamente arrivano dall’America, si fa strada la “dieta dell’uovo sodo”. Adottata da diverse celebrità, questa strategia alimentare mira a una rapida perdita di peso, sfruttando le proprietà nutrizionali delle uova: alto potere saziante, ricchezza di proteine di qualità e un contenuto calorico limitato (circa 70 kcal per uovo).
Dieta delle uova sode: cos’è e come funziona?
La dieta dell’uovo sodo si presenta come un regime iperproteico e a basso contenuto di carboidrati, ideato per favorire una perdita di peso significativa in tempi brevi. Nata dalla penna della nutrizionista Arielle Chandler, autrice del libro “The Boiled Egg Diet” (2018), questa dieta si basa principalmente sul consumo di uova bollite, affiancate da altre fonti proteiche magre, verdure non amidacee e una quantità limitata di frutta a basso indice glicemico.
L’idea di fondo è indurre il corpo in uno stato di chetosi, dove l’energia non deriva dai carboidrati ma da grassi e proteine. Si prevedono 4-6 uova sode al giorno, con un apporto calorico giornaliero che si aggira tra le 800 e le 1000 calorie.
Dieta delle uova sode: un menù tipo include
Colazione: 2 uova sode, accompagnate da verdure non amidacee e un frutto a basso contenuto di carboidrati (come il pompelmo).
Pranzo e Cena: Uova bollite e verdure non amidacee (asparagi, cavoli, melanzane, verdure a foglia verde) oppure, in alternativa, carne di pollo o pesce magro.
Durante la dieta, è fondamentale evitare bevande zuccherate e alcolici, cibi processati, snack e dolci. Pane e pasta sono esclusi. Si raccomanda, inoltre, di bere abbondante acqua e di praticare attività fisica per almeno mezz’ora al giorno.
Perché l’uovo sodo è considerato un alleato per la linea?
Il motivo principale risiede nell’elevato potere saziante dell’uovo, che contribuisce a ridurre la fame e a limitare l’assunzione complessiva di cibo. Studi scientifici, come quello pubblicato sull'”International Journal of Food Sciences and Nutrition”, hanno evidenziato come le uova possano conferire un senso di sazietà maggiore rispetto a pasti con lo stesso apporto calorico ma più ricchi di carboidrati.
Le uova sono un concentrato di nutrienti: oltre a proteine di alto valore biologico, contengono vitamine del gruppo B (essenziali per il metabolismo energetico), vitamine D ed E (per ossa e azione antiossidante), vitamina A (per la vista) e minerali come fosforo, potassio e ferro. La presenza di lecitina contribuisce inoltre alla regolazione del colesterolo, proteggendo il sistema cardiovascolare.
Questa dieta funziona davvero?
Essendo un regime a basso contenuto calorico e incentrato su alimenti poco calorici, la dieta delle uova sode può indurre un deficit calorico, fattore chiave per la perdita di peso. Alcune ricerche suggeriscono che diete a basso contenuto di carboidrati possono favorire la perdita di peso a breve termine e migliorare alcuni fattori di rischio cardiovascolare. Tuttavia, la scienza non ha ancora raggiunto conclusioni definitive sulla sostenibilità e sui benefici a lungo termine di questi approcci.
Dieta delle uova sode: controindicazioni e avvertenze
È cruciale sottolineare che la dieta dell’uovo sodo è un regime altamente restrittivo e non adatto a tutti. Seguirla per lunghi periodi può portare a carenze nutrizionali, poiché esclude importanti gruppi alimentari come cereali integrali (ricchi di fibre, vitamine e minerali) e verdure amidacee (fonti di vitamina C, potassio e magnesio).
Inoltre, un apporto calorico molto limitato (circa 70 calorie per uovo) potrebbe non fornire l’energia sufficiente per affrontare la giornata. Una restrizione calorica prolungata può anche causare effetti collaterali come bassi livelli di energia, compromissione del sistema immunitario, riduzione della densità ossea e disturbi del ciclo mestruale.
La dieta è sconsigliata a chi soffre di patologie preesistenti come problemi al fegato, alla cistifellea, diabete, iperlipidemia o colesterolo alto. Prima di intraprendere qualsiasi dieta restrittiva, è indispensabile consultare il proprio medico o un professionista della nutrizione