Il dibattito sulla nuova Pace Fiscale si intensifica con l’ipotesi di una Rottamazione Quinquies che potrebbe introdurre una flessibilità inedita per i contribuenti. L’obiettivo del Governo è duplice: recuperare gettito per le casse statali e fornire una soluzione sostenibile a coloro che sono decaduti dai piani precedenti o non hanno potuto aderire alla versione Quater.
Il meccanismo: abbattimento delle voci accessorie
Come già accaduto nelle scorse sanatorie, il vantaggio economico principale per il debitore risiederebbe nell’azzeramento completo di tutte le voci che non fanno parte del debito originario.
Aderendo alla Rottamazione Quinquies, il contribuente sarebbe tenuto a versare solo:
- Debito a titolo di capitale (tassa o contributo non versato all’origine).
- Spese di notifica e spese esecutive.
Vengono invece eliminate sanzioni, interessi di mora e aggio di riscossione. Il risparmio medio stimato su una cartella equivale spesso a circa il 30%-35% dell’importo totale, percentuale che cresce sui debiti più datati.
Esempio Pratico: Su un ipotetico debito totale di 10.000 euro, la quota capitale potrebbe essere di 7.000 euro. Il contribuente risparmierebbe circa 3.000 euro.
La vera svolta: rate spalmate su 10 anni
Se l’abbattimento delle sanzioni è ormai consueto, la più grande novità strutturale potrebbe riguardare la durata del piano di ammortamento. Le indiscrezioni parlano di una drastica estensione del piano di pagamento che potrebbe arrivare a 120 rate mensili, coprendo un arco temporale di 10 anni.
Tale misura rappresenterebbe un passo avanti significativo rispetto alle 18 rate (circa cinque anni) della Rottamazione Quater e renderebbe l’onere mensile molto più gestibile per le famiglie e le imprese con difficoltà di liquidità.
Al momento si tratta di ipotesi legislative e il destino di queste novità dipenderà dai prossimi decreti attuativi e dagli sviluppi parlamentari.




