La locuzione “Rottamazione Quinquies” è sulla bocca di tutti, ma è cruciale evitare malintesi: non si tratta di un jolly universale per tutti i debiti. La nuova definizione agevolata è una misura con un bersaglio preciso e conseguenze politico-economiche chiare: premia alcune posizioni, mentre altre rimangono escluse o non ottengono vantaggi aggiuntivi.
Il punto zero: cosa sappiamo ora
La Quinquies è incardinata nella Legge di Bilancio 2026 il cui iter parlamentare è ancora in corso. Sebbene il testo possa subire modifiche, i principi base sono già stati delineati:
- Carichi Coperti: Dal 2000 al 2023.
- Cosa si “Stacca”: Generalmente sanzioni e interessi di mora.
- Rate: Fino a 54 rate bimestrali.
Il cuore della misura: il contribuente “Dichiarato”
La svolta risiede nel profilo del debitore target: la norma mira principalmente alle cartelle nate da omessi versamenti di imposte precedentemente dichiarate e successivamente affidate alla riscossione.
In sostanza: non si rivolge al contribuente completamente evaso o sconosciuto, ma spesso a chi ha dichiarato il dovuto ma non è riuscito a pagare.
Il nodo politico: in “Premio” per i ritardatari
Il punto più delicato è il rapporto con la precedente Rottamazione Quater. La Quinquies non è concepita come un automatico “supplemento” per tutti. Anzi: chi ha rispettato i termini di pagamento dei precedenti piani potrebbe non trarre benefici aggiuntivi.
Questo rischia di generare malcontento tra i contribuenti più disciplinati, mentre lo Stato cerca di recuperare incassi dalle posizioni “incagliate” o decadute.
Calendario provvisorio (se confermato dalla Legge definitiva)
| Scadenza | Azione |
| Entro 30 aprile 2026 | Domanda di adesione |
| Entro 30 giugno 2026 | Comunicazione degli importi dovuti e del piano di rateazione |
| 31 luglio 2026 | Pagamento della prima o unica rata |
| Successive | Fino a 54 rate bimestrali |
Il messaggio è che la Quinquies non offre uno “sconto lampo”, ma un lungo percorso di rientro, dilatato fino a nove anni.
Enti Locali: attenzione alla “Facoltà” non all’automatismo
Per quanto riguarda tributi locali come IMU e TARI, la copertura non è nazionale e automatica. La Legge conferisce agli Enti la facoltà di attivare la loro versione della definizione agevolata attraverso proprie delibere.
Di conseguenza, il contribuente dovrà verificare: il Comune o la Regione di appartenenza ha aderito all’opportunità? E con quali specifiche condizioni?
A chi conviene davvero: tre profili
- Il Dichiarato Inadempiente: Coloro che hanno dichiarato imposte ma non le hanno versate.
- Il Decaduto: Chi ha posizioni “incagliate” per decadenza da precedenti rottamazioni o dilazioni, se i carichi sono ricompresi nel periodo 2000-2023.
- Chi Ha Debiti Recenti: I carichi affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2023 che erano esclusi dalla Quater (ferma al 30 giugno 2022).




