Chiaramonte Gulfi – “Rapporti di reciprocità e sviluppo locale”: giovedì 18 dicembre 2025, alle ore 18, l’ex Museo dei Cimeli di Chiaramonte Gulfi ospiterà l’evento di presentazione dei Progetti SAI (Sistema Integrazione e Accoglienza) gestiti a Chiaramonte Gulfi e in altre città di Sicilia e Calabria dalla cooperativa Fo.Co. L’incontro sarà condotto da Marta Laterra che, insieme a Salvina Amato, presenterà il “progetto SAI” di Chiaramonte Gulfi. Il focus della serata sarà il contributo che questi progetti hanno dato allo sviluppo del territorio, con l’intervento del direttore generale della cooperativa, Salvatore Brullo.
Seguirà il racconto di alcuni imprenditori, nelle cui aziende alcuni dei giovani migranti beneficiari del progetto Sai hanno trovato una stabile possibilità occupazionale e la testimonianza degli stessi migranti, provenienti da due stati africani e dal Bangladesh. Sono le storie diversissime di giovani migranti che nel percorso di accoglienza nei progetti SAI hanno trovato degli sbocchi occupazionali che sono diventate per ognuno “progetto di vita”.
Giampaolo Roccuzzo, imprenditore che gestisce un’attività di riparazione penumatici e lavaggio auto, nonché presidente della Cna di Ragusa, Andrea Gurrieri, della ditta ABC Metal (che opera nel settore degli infissi) e Salvatore Laterra, titolare dello storico ristorante “Majore” hanno assunto alle loro dipendenze tre giovani rifugiati. Accanto a loro, ci saranno i tre giovani dipendenti: anch’essi daranno la loro testimonianza.
Ali TaHa Mohamed, 23 anni, sudanese, è stato assunto dalla Pit Stop di Giampaolo Roccuzzo. Da quando aveva 8 anni ha una malattia agli occhi. È arrivato in Italia attraverso un corridoio umanitario promosso da UNHCR in collaborazione con FCEI Andrea (Federazione delle Chiese Evangeliche Italiane). A causa della sua malattia non è stato facile inserirsi nel mondo del lavoro. Ma fare il gommista era il suo sogno, ora realizzato!
Sogne Houdou del Burkina Faso, ha 23 anni: ha frequentato il Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti, riuscendo benissimo negli studi. Molto riservato ed educato, in agosto ha incontrato Andrea Gurrieri. Oggi lavora nella sua ditta. L’imprenditore lo ha anche aiutato a trovare una casa.
Mohammad Hasan, bengalese di 27 anni, durante il periodo di accoglienza nel progetto Sai di Chiaramonte ha conseguito la licenza di scuola secondaria di primo grado e ha conseguito la patente di guida. Oggi frequenta la scuola alberghiera e quest’anno conseguirà il diploma. La sera, lavora nel famoso e antichissimo ristorante di Chiaramonte Gulfi. Grazie al supporto del suo datore di lavoro è riuscito anche a comprare una casa. Hasan è un ragazzo generoso e altruista, sempre pronto ad aiutare i suoi connazionali.
«Con questo incontro – spiega Marta Laterra – vogliamo fare un passo in una direzione precisa. Non parleremo di accoglienza nel senso tradizionale del termine, perché l’accoglienza richiama l’idea di un bisogno, di un aiuto concesso a chi è considerato “bisognoso”. Noi preferiamo parlare di rapporti di reciprocità. Un rapporto di reciprocità si basa su un principio semplice e potente: chi arriva in un paese ospitante ha gli stessi diritti e gli stessi doveri di chi già ci vive. L’aiuto non è un gesto calato dall’alto, ma un percorso che si costruisce insieme, passo dopo passo, tra persone che si riconoscono come parte di una stessa comunità».
Uno dei passi salienti del nuovo percorso di vita dei rifugiati è il lavoro. «Perché attraverso il lavoro – aggiunge Laterra – nascono rapporti equi tra lavoratore e imprenditore, rapporti basati sul rispetto, sulla dignità e sulla responsabilità condivisa. Attraverso il lavoro si genera un circolo economico virtuoso che contribuisce alla crescita dell’intero paese ospitante».
La serata si concluderà con lo spettacolo teatrale “Strappi”, a cura della compagnia “Abaco, il teatro conta”.




