Mentre si avvicina la scadenza del 9 dicembre per le domande del Bonus Mamme lavoratrici 2025, è fondamentale ricordare che il sostegno è rivolto anche alle lavoratrici autonome e professioniste, con regole specifiche per l’accesso. Inoltre, si delineano importanti novità per il 2026, con l’ipotesi di un aumento del contributo.
Il Bonus per Autonome e Professioniste
Il contributo spetta anche alle lavoratrici autonome regolarmente iscritte a gestioni previdenziali obbligatorie o a Casse professionali.
- Casse Professionali e Fondi Autonomi: Il bonus è riconosciuto in base ai mesi di iscrizione alla Cassa professionale o al fondo di appartenenza durante l’anno 2025.
- Gestione Separata INPS: Per le autonome iscritte alla Gestione Separata, il beneficio è legato ai periodi di effettiva attività lavorativa nell’anno in corso.
Sono escluse dal bonus le titolari di cariche sociali e le imprenditrici non iscritte all’Assicurazione Generale Obbligatoria né alle forme previdenziali sostitutive o esonerative.
Le Prospettive Future: Aumento e Platee per il 2026
La Legge di Bilancio 2026 potrebbe riservare una significativa evoluzione del sostegno:
- Aumento del Contributo: Il bonus potrebbe salire dagli attuali 40 euro a 60 euro mensili.
- Irrilevanza Fiscale: La cifra erogata continuerà a non concorrere alla formazione del reddito complessivo.
Secondo le stime presentate dal Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, in audizione al Senato, si prevede che il beneficio coinvolgerà “una platea di circa 865 mila lavoratrici“. Assumendo un tasso di adesione totale e un contributo di 60 euro mensili, si stima un beneficio medio annuo individuale di circa 660 euro, per un costo totale stimato di circa 570 milioni di euro. Ciò comporterebbe un’incidenza media del 2,7% sui redditi delle famiglie beneficiarie, che rappresentano il 3,2% del totale delle famiglie residenti.
Altri interventi per famiglia e lavoro
La Legge di Bilancio 2026 contiene anche altri provvedimenti volti a sostenere l’occupazione femminile e la conciliazione vita-lavoro:
- Decontribuzione per Assunzioni: È prevista una decontribuzione totale fino a 8.000 euro per i datori di lavoro privati che assumono donne, madri di almeno 3 figli minorenni, disoccupate da almeno 6 mesi.
- Priorità al Part-Time: Ai genitori con “almeno tre figli conviventi” fino al decimo anno di età del più piccolo o senza limiti in caso di figli disabili è riconosciuta la priorità nella trasformazione del contratto da tempo pieno a tempo parziale.
- Affiancamento Post-Congedo: In caso di assunzione temporanea per sostituzione di lavoratori in congedo, il contratto può essere prolungato per un periodo di affiancamento della lavoratrice sostituita, non superiore al primo anno di vita del bambino.




