Il Digiuno Intermittente (DI) è emerso negli ultimi anni come una popolare strategia alimentare. Più che una dieta tradizionale, si basa sulla gestione del tempo, alternando periodi di alimentazione a intervalli di digiuno controllato.
Questo approccio temporale, che trae ispirazione anche da pratiche come il Ramadan, è studiato per migliorare l’efficacia metabolica, agendo sull’impiego di zuccheri e grassi da parte delle cellule.
I molteplici benefici metabolici e cellulari
L’interesse scientifico per il DI deriva dalla sua capacità di innescare una serie di effetti positivi sull’organismo:
- Salute Cellulare: Promuove il meccanismo dell’autofagia (il processo selettivo di rimozione e rimpiazzo di componenti cellulari danneggiate), associato a meccanismi anti-aging.
- Metabolismo: Migliora la sensibilità all’insulina, il controllo della glicemia e la degradazione del grasso corporeo.
- Cardiovascolare: Apporta benefici a livello cardiaco, migliorando la frequenza a riposo e il profilo lipidico.
- Benessere Generale: Stimola la plasticità nervosa, aumenta la resistenza allo stress e riduce gli stati infiammatori.
A livello soggettivo, molti seguaci del DI riportano una maggiore sensazione di sazietà, incremento dell’energia e miglioramento della capacità di concentrazione.
Gli schemi temporali più diffusi del digiuno intermittente
Il DI non prescrive cosa mangiare, ma quando mangiare, attraverso diverse varianti temporali:
1. Schema 16:8 (la forma più diffusa)
Prevede un digiuno giornaliero di 16 ore e una finestra di alimentazione di 8 ore.
- Esempio Classico: Finestra alimentare tra le ore 12:00 e le 20:00, saltando la colazione.
- Consumo: Durante le 16 ore di digiuno sono concesse solo bevande non zuccherate e prive di calorie (acqua, tè, tisane). I pasti consumati nelle 8 ore devono essere modesti ed equilibrati dal punto di vista nutrizionale.
| Pasto | Orario (Esempio 16:8) |
| Digiuno | Dalle 20:00 alle 12:00 |
| Pranzo | Ore 12:00 (Cereali integrali, pesce azzurro, verdure) |
| Merenda | Ore 16:00 (Frutta o yogurt) |
| Cena | Ore 19:30 (Proteine magre, pane e verdure) |
2. Dinner Cancelling (Variazione della 16:8)
Questo schema elimina la cena e sposta la finestra alimentare nelle ore mattutine.
- Finestra Alimentare: Solitamente tra le ore 8:00 e le 16:00 (dopo le 16:00 inizia il digiuno).
3. Schema 5:2
Prevede 5 giorni di alimentazione normale e 2 giorni (non consecutivi) di forte restrizione calorica (circa 500-750 kcal).
4. OMAD (One Meal A Day o 23:1)
La forma più estrema, che prevede il consumo di un unico pasto completo in un arco di tempo ristretto (circa 1 ora), intervallato da 23 ore di digiuno.
Aspetti psicologici e controindicazioni
Nonostante i vantaggi, il DI può causare in alcuni soggetti spossatezza, irritabilità, fame e peggioramento dell’umore.
Il DI dovrebbe essere evitato da:
- Donne in gravidanza o allattamento.
- Bambini, anziani e persone sottopeso.
- Soggetti con diabete di tipo 1 o disturbi del comportamento alimentare.
- Chi soffre di problematiche come il reflusso gastro-esofageo.
In ambito sportivo, un digiuno prolungato è controindicato poiché può alterare i processi legati alla sintesi proteica e al recupero muscolare.
Conclusioni: il ruolo del professionista
Sebbene il DI mostri benefici promettenti per la salute, gli studi scientifici a medio e lungo termine sono ancora in fase di approfondimento. Per approcciare questa strategia alimentare in modo sicuro ed efficace, è fondamentale affidarsi a un professionista sanitario qualificato (medico o nutrizionista), che possa personalizzare lo schema in base allo stato di salute e allo stile di vita individuale.




