Il sostegno economico destinato alle madri lavoratrici, noto come “Bonus Mamme Lavoratrici“, è confermato anche per il 2026. Secondo le prime indicazioni fornite dal Documento Programmatico di Finanza Pubblica, la misura sarà oggetto di un probabile rafforzamento. I dettagli specifici – se l’intervento consisterà in un aumento dell’importo o in un’estensione della platea beneficiaria – saranno definiti nella prossima Legge di Bilancio.
Fino alla fine del 2025, l’incentivo resta attivo con un importo complessivo di 480 euro annui, erogato in un’unica soluzione.
Funzionamento e importi attuali
Il bonus è concepito come un’integrazione diretta al reddito ed è destinato alle madri con un ISEE non superiore a 40.000 euro.
- Calcolo: L’importo viene calcolato su base mensile a 40 euro, per un totale annuo di 480 euro.
- Erogazione: Viene pagato in un’unica soluzione alla fine dell’anno di riferimento.
- Vantaggio Fiscale: L’incentivo è esente da tassazione e non concorre alla formazione del reddito imponibile.
A chi spetta il contributo
Il beneficio è rivolto a diverse categorie di lavoratrici, ma non è concesso in automatico.
| Categoria | Requisiti di Base |
| Madri con 2 Figli | Diritto all’agevolazione fino al compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo. |
| Madri con 3 Figli | Il limite di età del figlio minore è esteso fino al diciottesimo anno. |
| Lavoratrici Ammesse | Dipendenti (sia a tempo determinato che indeterminato), autonome e libere professioniste. |
| Lavoratrici Escluse | Lavoratrici domestiche (colf e badanti). |
Il beneficio potenziato (decontribuzione) fino a 3.000 euro
È in vigore, e sarà prorogata anche nel 2026, una versione del beneficio significativamente più consistente:
- Le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato con almeno tre figli a carico beneficiano della decontribuzione previdenziale totale fino a un massimo di 3.000 euro annui.
Per tutte le altre madri, come specificato, resta l’integrazione diretta di 40 euro mensili.
Come presentare la domanda
Il bonus non è erogato in modo automatico. Per ottenerlo, le lavoratrici devono presentare l’apposita istanza telematica sul portale dell’INPS, autenticandosi tramite SPID, CIE o CNS. L’ente previdenziale verifica i requisiti e, in caso di esito positivo, riconosce l’importo dovuto.
Verso il 2026: ipotesi di rilancio delle Politiche Familiari
Per l’anno in corso sono stati stanziati 480 milioni di euro, un incremento rispetto alle previsioni iniziali. Per il 2026, si prospetta un ulteriore aumento delle risorse, con ipotesi che arrivano fino a 500 milioni o addirittura 1 miliardo di euro destinati complessivamente al sostegno alla natalità.
Oltre al potenziamento del Bonus Mamme, il Governo sta valutando anche altre misure a favore delle famiglie, tra cui: nuove detrazioni basate sul quoziente familiare, la conferma del congedo parentale facoltativo retribuito all’80% per tre mesi e incentivi per l’iscrizione dei neonati a forme di previdenza complementare.




