Il colesterolo, pur essendo un componente vitale per l’organismo (essenziale per la sintesi di ormoni steroidei, vitamina D e acidi biliari), quando presente in eccesso nel sangue, in particolare nella sua frazione LDL, diventa un grave fattore di rischio cardiovascolare.
I cardiologi sottolineano che una corretta dietoterapia, unita a uno stile di vita sano, è il primo e più efficace strumento per riportare i valori nella norma.
Colesterolo “Buono” vs. “Cattivo”: come funziona
Il colesterolo è un’unica sostanza, ma viene trasportata nel sangue da diverse lipoproteine:
- Colesterolo LDL (“Cattivo”): Trasportato ai tessuti, dove può depositarsi sulle pareti arteriose, formando placche lipidiche che ostruiscono il flusso sanguigno.
- Colesterolo HDL (“Buono”): Svolge un’azione di “spazzino”, recuperando il colesterolo in eccesso dalla periferia e riportandolo al fegato per l’eliminazione.
Oggi, l’indicatore cruciale non è più il colesterolo totale (un tempo accettato fino a 250mg/dl), ma il livello di colesterolo LDL. I valori ottimali variano a seconda del profilo di rischio individuale: ad esempio, i cardiopatici dovrebbero mantenerlo non superiore a 70 mg/dl, mentre i diabetici non oltre 100 mg/dl.
Il Decalogo Dietetico: cosa evitare e cosa privilegiare
L’obiettivo primario della dieta è ridurre l’apporto di grassi animali e il colesterolo esogeno, privilegiando nutrienti con azione protettiva.
Cibi da Limitare o Eliminare
È cruciale ridurre drasticamente i grassi saturi di origine animale, che favoriscono l’aumento del LDL:
- Grassi Animali: Burro, panna, strutto.
- Carni Grasse: Maiale, agnello, montone, frattaglie, salumi.
- Latticini Grassi: Latte intero, formaggi con oltre il 40% di grassi.
- Altro: Tuorlo d’uovo, oli tropicali (palma, cocco), cibi fritti, dolci industriali, brioche, cioccolato e gelati.
Cibi da Privilegiare
La dieta deve basarsi su alimenti ricchi di grassi insaturi (in particolare Omega 3), fibre e proteine vegetali, tipici del modello mediterraneo:
- Fonti di Grassi: Olio extravergine di oliva (principale fonte), olio di girasole, di vinaccioli, mais o colza.
- Proteine Magre: Carni bianche (pollame), pesce (soprattutto pesce azzurro dei mari freddi come sgombri, sardine, acciughe) e, in alternativa alla carne rossa, le proteine vegetali dei legumi.
- Latticini: Latte scremato o parzialmente scremato, yogurt e formaggi scremati.
- Omega 3: Semi di lino, noci, frutta secca, ortaggi verdi a foglia (cavolo, valerianella).
Strategie quotidiane e stile di vita
Oltre alla scelta degli alimenti, l’azione preventiva si gioca su più fronti:
- Metodi di Cottura: Preferire cotture a basse temperature (al cartoccio, al vapore, a pressione) per evitare la generazione di grassi nocivi.
- Attività Fisica: L’esercizio regolare (almeno 30 minuti di marcia attiva, nuoto o jogging al giorno) è fondamentale per aumentare il colesterolo HDL (“buono”).
- Peso Corporeo: Ridurre l’eventuale sovrappeso.
- Abitudini: Abolire il fumo (che favorisce l’accumulo di LDL nei vasi) e limitare il consumo di alcol (massimo due bicchieri di vino al giorno per gli uomini, uno per le donne).
Se dopo tre mesi di dieta rigorosa e di applicazione dei correttivi sullo stile di vita non si raggiungono gli obiettivi, il medico valuterà l’opportunità di intraprendere una terapia farmacologica ipolipemizzante. L’adozione di un regime alimentare sano e dell’attività fisica non va visto come un vincolo temporaneo, ma come un nuovo e permanente stile di vita.



