La domanda è sempre la stessa: eliminare totalmente pane e pasta e seguire una dieta senza pane e pasta fa davvero dimagrire? Per rispondere a questo interrogativo, è necessario prima inquadrare il concetto di “dieta” come stile di vita (“dìaita” in greco), che include non solo l’alimentazione ma anche l’attività fisica e l’evitamento di abitudini nocive (fumo, eccesso di alcol e sale).
Un’alimentazione sana ed equilibrata deve essere varia, adeguata nelle quantità e consapevole nelle scelte. Ed è proprio qui che entra in gioco il modello nutrizionale più apprezzato al mondo: la Dieta Mediterranea.
Il ruolo centrale dei carboidrati nella Dieta Mediterranea
Riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, la Dieta Mediterranea si basa sul consumo prioritario di:
- Tanta frutta e verdura.
- Legumi.
- Cereali integrali e i loro derivati (pasta, pane, riso, farro, orzo, avena).
- Olio extra vergine di oliva.
- Noci e frutta secca.
- Pesce (soprattutto azzurro).
- Ridotta quantità di grassi animali (burro, lardo).
Per rispettare questi principi, modelli visivi come la “Piramide Alimentare” e il “Piatto Alimentare” stabiliscono che i carboidrati (glucidi) debbano coprire la quota maggiore dell’apporto calorico giornaliero: 50% – 60% delle calorie totali, rispetto al 20%-30% dei grassi (lipidi) e al 10% – 20% delle proteine (protidi).
Perché pane e pasta non vanno esclusi
Da questa distribuzione emerge chiaramente che non è consigliabile escludere pasta e pane da qualsiasi regime alimentare, sia esso dimagrante, per diabetici, o mirato a problematiche metaboliche (come ipercolesterolemia o ipertensione).
Certamente, è fondamentale controllare le quantità e i condimenti, ma l’eliminazione eccessiva di questi alimenti comporta diversi svantaggi:
- Fonte di Energia e Sazietà: Carboidrati come pane e pasta sono un carburante essenziale per il cervello e i muscoli. Inoltre, apportano un forte senso di sazietà, prevenendo il consumo eccessivo di altri cibi ricchi di grassi e proteine.
- Benessere Psicologico e Nutrizionale: I cereali apportano importanti Vitamine del complesso B, cruciali per il sistema nervoso, cardiaco e il metabolismo dei nutrienti. A livello psicologico, una rinuncia così forte genera frustrazione e sensi di colpa, comportamenti che nel lungo termine portano all’abbandono della dieta e all’aumento di peso, spesso con abbuffate.
Ciò che fa ingrassare non sono gli alimenti, ma i comportamenti
Il vero problema del fallimento di una dieta non risiede in un piatto di pasta, ma nei comportamenti restrittivi e impulsivi.
Spesso, l’eliminazione “last minute” di pane e pasta per la prova costume genera:
- Rapida Perdita di Peso Ingannatrice: Si perdono principalmente liquidi e massa muscolare.
- Rallentamento Metabolico: Il metabolismo basale si abbassa.
- Effetto Yo-Yo: Il peso viene recuperato rapidamente, ma sotto forma di massa grassa, che è più voluminosa e si localizza in aree critiche.
Come sosteneva il filosofo e medico Paracelso, “è la dose che fa il veleno“. Un piatto di pasta o una fetta di pane, se accompagnati da abbondante verdura e conditi con una quantità controllata di olio extra vergine di oliva, non solo non fanno ingrassare, ma offrono sazietà, appagamento e sono, in un certo senso, un antidepressivo naturale.
La chiave per dimagrire è l’equilibrio e la moderazione, non l’eliminazione di intere categorie alimentari vitali.




