La Rottamazione quinquies è ufficialmente inclusa nella Legge di Bilancio 2026, come confermato dal Consiglio dei Ministri del 17 ottobre. La quinta edizione della pace fiscale mira a correggere le debolezze delle misure precedenti, puntando su una dilazione più lunga e su versamenti più sostenibili.
La criticità maggiore delle vecchie rottamazioni risiedeva nelle prime due rate, spesso troppo elevate, e nella durata limitata 18 rate spalmate su cinque anni), fattori che scoraggiavano l’adesione o causavano la successiva decadenza.
Rientro in 9 anni e rate identiche
La nuova formula, pur non raggiungendo i 10 anni e 120 rate inizialmente richiesti dalla Lega, garantisce un significativo allungamento dei tempi:
- Durata Massima: Il debito potrà essere saldato in un massimo di nove anni.
- Rate Sostenibili: Le rate saranno tutte dello stesso importo, eliminando la maxi-rata iniziale onerosa.
- Cadenza: Resta da definire se la cadenza sarà bimestrale 54 rate, come indicato dal Ministro Giorgetti) o mensile 108 rate, come ipotizzato da Salvini). In ogni caso, il numero di rate rappresenta un netto miglioramento rispetto alle 18 rate massime della quater.
- Nessun Limite Minimo Attuale: Nella prima stesura, non è stato inserito alcun importo limite per le rate, consentendo anche ai debiti più bassi di beneficiare della lunga dilazione.
Ammissioni e paletti: esclusi gli evasori totali
La rottamazione coprirà le iscrizioni a ruolo dal 2000 a tutto il 2023. Saranno stralciate le sanzioni e gli interessi di mora, ma il debito capitale dovrà essere pagato integralmente.
La misura è stata fortemente indirizzata dal Ministro Giorgetti, che ha ribadito non trattarsi di un condono per gli evasori, ma di un aiuto per chi è in difficoltà:
Ammessi: Solo i contribuenti che hanno regolarmente presentato la dichiarazione dei redditi ma che non sono riusciti a effettuare i versamenti dovuti.
Esclusi: Sono esclusi i contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi (evasori totali).
Decaduti: Non sono stati imposti limiti ai decaduti (chi non ha rispettato le rate precedenti), sebbene l’accesso resti condizionato al requisito di aver dichiarato.
Meccanismo punitivo più severo
Per evitare il “flop” delle precedenti edizioni, dove i contribuenti smettevano di pagare dopo le prime rate, è previsto un meccanismo più severo sulla decadenza: si decade dalla Rotamazione quinquies dopo aver saltato due rate non pagate, anche non consecutive.
In conclusione, la nuova sanatoria punta a una maggiore sostenibilità finanziaria per le famiglie, ma con paletti più rigidi per garantire l’affidabilità fiscale. Tuttavia, il testo approvato dal Governo sarà ora oggetto di discussione parlamentare, dove emendamenti potrebbero ancora modificarne i dettagli operativi.