Continuano ad emergere nuovi dettagli sulla attesa Rottamazione quinquies, misura fiscale destinata a essere inserita nella prossima Legge di Bilancio 2026. Le ultime indiscrezioni indicano cambiamenti significativi rispetto alle attese iniziali, in particolare sulla durata del piano di versamento e sull’esclusione di specifiche tipologie di tributi.
Rateizzazione: non per tutti la durata sarà lunga Inizialmente ipotizzata fino a 120 rate in 10 anni, la durata massima della nuova sanatoria sarà probabilmente ridotta, oscillando tra un massimo di 108 rate in 9 anni o 96 rate in 8 anni.
Il cambiamento più rilevante è l’intenzione di introdurre una rata minima non inferiore a €50. Questa soglia, pensata per rendere i pagamenti più sostenibili, avrà l’effetto di accorciare drasticamente i tempi di versamento per la maggior parte dei contribuenti.
A conti fatti, la rateizzazione lunga (fino a 8 o 9 anni) riguarderà una minoranza. I dati del Dipartimento delle Finanze confermano che:
- Il 73% dei debiti affidati all’agente di riscossione tra il 2000 e il 2024 ha un importo non superiore a €1.000.
- Il 90% dei debiti è compreso entro i €5.000.
Poiché i debiti di importo inferiore a €5.000 saranno saldati in un periodo nettamente inferiore ai nove anni (a causa della rata minima di €50), si stima che solo il 7% del totale potrà beneficiare della rateizzazione massima. Per la grande maggioranza, dunque, la Rottamazione-quinquies si configurerà come una sanatoria breve.
Esclusi Multe e Tributi Locali
Nell’ottica di contenere la spesa e razionalizzare il recupero del gettito, emergono due possibili esclusioni dalla nuova pace fiscale:
I Recidivi: Verranno esclusi coloro che hanno aderito alle precedenti rottamazioni con il solo scopo di bloccare azioni esecutive (come fermi amministrativi o pignoramenti) senza poi provvedere al saldo del debito. Tributi Locali e Multe: La Rottamazione-quinquies potrebbe escludere espressamente i crediti di Comuni, Province e Regioni (multe, TARI e altre entrate locali). Per il recupero di questi tributi, gli Enti locali saranno probabilmente indirizzati verso strumenti alternativi, quali la cartolarizzazione o l’affidamento a società specializzate come Amco. L’esclusione nasce dalla volontà di contenere l’impatto fi