Mentre si lavora alla Manovra 2026, la nuova edizione della pace fiscale, denominata rottamazione-quinquies, sta prendendo forma con importanti novità. Per rendere l’operazione sostenibile e non “scassare il bilancio”, come ha detto il ministro Giancarlo Giorgetti, si valuta l’introduzione di un “ticket d’ingresso” e l’estensione della misura anche agli avvisi bonari.
Ticket d’ingresso e riduzione della platea
La rottamazione-quinquies, nella sua prima versione, avrebbe avuto un costo potenziale di oltre 5 miliardi di euro. Per contenere la spesa, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sta studiando alcuni correttivi. L’ipotesi più concreta è l’introduzione di un ticket d’ingresso, una quota iniziale da pagare per poter accedere ai benefici. Si parla di un versamento pari al 5% del debito totale, una cifra più accessibile rispetto alle maxi-rate del 20% previste in passato.
Oltre a questo, si sta lavorando per restringere la platea dei beneficiari, con l’intenzione di escludere coloro che hanno già aderito a precedenti rottamazioni senza aver saldato il conto. Un’altra ipotesi è quella di indirizzare la misura solo ai debiti superiori a una certa soglia.
Estensione agli avvisi bonari
Un emendamento presentato da Forza Italia in Senato propone di allargare i confini della rottamazione. Se il testo venisse approvato, la sanatoria non riguarderebbe solo i carichi affidati all’agente della riscossione, ma anche tutti quelli notificati entro il 31 dicembre 2023, inclusi gli avvisi bonari trasmessi dall’Agenzia delle Entrate. Questa estensione permetterebbe a un numero maggiore di contribuenti di regolarizzare la propria posizione con il Fisco.
La versione definitiva della rottamazione-quinquies sarà definita solo nel corso dei lavori sulla Legge di Bilancio 2026.