Ragusa – La SuperConveniente Ragusa accende i motori. Domenica prossima, per la prima giornata del campionato di Serie B Interregionale, la squadra di coach Di Gregorio sarà di scena, alle 17, nella Tensostruttura di Monopoli contro la Climaway. La formazione pugliese è reduce dalla vittoria in amichevole su Bisceglie ed è un’avversaria storicamente ostica: due anni fa, ai Play-in Gold, la Virtus (che a fine stagione strappò la promozione in B Nazionale) si impose in due occasioni su due, ma con uno scarto complessivo di otto punti: 75-72 in trasferta e 87-82 al PalaPadua.
Quella di domenica prossima, per la Virtus targata SuperConveniente, è una ripartenza vera e propria dopo la delusione dell’anno scorso: “Iniziamo con l’eccitazione e la voglia di sempre – dice la presidente Sabrina Sabbatini -. Non dipende da quale campionato disputi, ma da come lo affronti. Per noi ogni stagione significa costruire un percorso assieme a dei ragazzi e – attraverso le cose che facciamo e l’impegno che ci mettiamo – attirare al palazzo i nostri tifosi: questa è la sfida più importante”.
Il club quest’anno punta sul sostegno dell’associazione Virtus nel Cuore, sul supporto di partner prestigiosi come il Gruppo Arena, e sul calore del pubblico che deve tornare a scaldare il PalaPadua come nei momenti più esaltanti. Non solo: come dichiarato dalla presidente Sabbatini, “questo gruppo – anche per molti addetti ai lavori – è parso incredibilmente affiatato. I ragazzi hanno una grande voglia di dimostrare il proprio valore, per cui siamo soddisfatti”.
Sul livello del campionato e sugli obiettivi sportivi è ancora un po’ prematuro pronunciarsi: “La B Interregionale – commenta la presidente – è ogni anno un’incognita. E questo per un motivo preminente: molti club puntano sul vivaio, o magari su ragazzi molto giovani ma poco conosciuti, da cui gli allenatori cercano di trarre il meglio. Talvolta ci riescono, altre un po’ meno, e questo può condizionare il risultato finale. Ma, nel nostro caso, credo che la società sia riuscita a trovare un bel mix fra l’esperienza e la voglia di mettersi in gioco tipica dei più giovani. Poi, ovviamente, sarà il campo a dire l’ultima parola”.