Chiaramonte Gulfi – Almeno venticinquemila presenze in due giornate. Un fine settimana da ricordare. Numeri come sempre eccezionali per la “Sagra dell’uva” di Roccazzo che, dopo cinque anni di silenzio, è tornata a riproporsi sabato e domenica scorsi con la 34esima edizione. Un fiume di gente si è riversato nelle strutture del mercato ortofrutticolo dove sono stati allestiti gli stand. Una manifestazione che si è riconfermata come la più partecipata dell’intera stagione estiva sul territorio chiaramontano. Una formula che piace, e parecchio, perché contrassegnata da una sana genuinità e da una capacità organizzativa senza pari. Una formula messa in campo dall’Associazione giovanile Roccazzo, che, grazie al connubio tra tradizione e sapori, riesce a catturare un numero consistente di visitatori. Dai giovani ai meno giovani, dai cultori del gusto a coloro che cercano prodotti cui non fa difetto l’originalità nella preparazione. Insomma, un’alchimia speciale che non a caso riesce ad attirare presenze da ogni dove.
Un importante richiamo è stato esercitato anche dal concerto di Pago che, domenica sera, ha intrattenuto il pubblico in oltre due ore di spettacolo. Anche sabato sera si è registrato un grande successo con la cover band dei Pooh “Canterò per te”. “Siamo davvero contenti per un simile importante riscontro – affermano gli organizzatori, in testa Giovanni Gravina e Paolo Divita – abbiamo avuto a che fare con un vero e proprio bagno di folla che ha premiato le nostre fatiche. Non era facile ripartire dopo cinque anni di fermo. Lo abbiamo fatto perché crediamo in questo format. E, adesso, ci stiamo sforzando sempre di più di assicurare un ricambio generazionale. La location del mercato ortofrutticolo ci ha consentito, anche stavolta, di potere puntare su una sistemazione più articolata degli stand della degustazione, su una maggiore disponibilità di parcheggio oltre alla presenza di numerosi venditori ambulanti ed espositori che hanno reso ancora più frizzanti le varie iniziative che fungono da corollario alla sagra, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione dei prodotti tipici della montagna, a cominciare dalle tradizionali “cudduredde” senza dimenticare la “mostata” e tutte le altre prelibatezze”.
Ad intervenire, domenica scorsa, sono stati, tra gli altri, il sindaco di Chiaramonte Gulfi, Mario Cutello, la presidente del Libero consorzio comunale, Maria Rita Schembari, il presidente del consiglio comunale, Giovanni Noto, oltre ad altri rappresentati del civico consesso e dell’amministrazione. Significativa la cerimonia del premio “Saro Lauria-custodi della viticoltura” che, indetta per la prima edizione, ha fatto già registrare un interesse notevole in memoria di un imprenditore che ha rappresentato la storia della viticoltura locale. Dopo che sono state lette le motivazioni e il verbale della commissione, si è proceduto con la consegna del premio, un manufatto realizzato dall’artigiano Vito Salerno, ai vincitori della prima edizione, l’azienda Bionatura, portata avanti dai figli del compianto Saro Lauria, che continua a crescere mantenendo vivi i valori e la passione del suo fondatore. Il premio è stato consegnato dal presidente dell’associazione giovanile Roccazzo Giovanni Gravina.
La stessa associazione ha poi rivolto speciali ringraziamenti, per il sostegno ricevuto, oltre all’Amministrazione comunale, al Libero consorzio, all’Ars, alla Regione e alla Camera di commercio del Sud est, a tutti i numerosi sponsor che a vario titolo hanno fornito il proprio supporto alla riuscita della sagra. Inoltre, uno speciale ringraziamento è stato indirizzato dagli organizzatori alle forze dell’ordine, in particolare ai carabinieri della locale Stazione, oltre alla polizia municipale e alla Protezione civile. A farla da padrone la degustazione dei sapori classici della vendemmia per non parlare delle centinaia di chili di salsiccia e di frittelle andate via come se nulla fosse tra l’apprezzamento generale. Grande attenzione, inoltre, riservata all’uva, messa a disposizione dei visitatori nelle differenti varietà, a cominciare dalla specialità Italia, la regina della tavola. Alla fine, l’arrivederci al prossimo anno, con l’edizione numero trentacinque.