Catania – Una catena di solidarietà che unisce Catania, Roma e Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, al lontano Madagascar, ha reso possibile dare una nuova speranza di vita al piccolo Zayel. Sei anni a ottobre, occhi pieni di curiosità e una grande voglia di scoprire il mondo: Zayel è nato con una rara e invalidante malformazione congenita, l’estrofia vescicale, impossibile da curare in Madagascar.
Oggi, ad accoglierlo all’aeroporto di Catania, dove è giunto insieme alla mamma Noeline Clarisse, c’erano l’eurodeputato di Forza Italia Marco Falcone, gli attivisti del gruppo Inclusione e Terzo settore FI, Dario Vellini e Lucia Bertucci, il Gruppo Alfa di Protezione civile chiaramontano guidato da Giuseppe Bellio. Proprio da loro è partito il passaparola che ha consentito di organizzare i due voli intercontinentali che hanno portato Zayel in Sicilia e che, nei prossimi giorni, lo condurrà a Roma, all’Ospedale San Camillo Forlanini. Qui, l’equipe del chirurgo Vito Briganti, in sinergia con l’ospedale Rizzoli e Sant’Orsola di Bologna, lo sottoporrà ai complessi e necessari interventi chirurgici che potranno dargli finalmente una vita normale. Il Ministero della Salute sosterrà i costi delle cure, mentre la Farnesina, grazie all’impegno diretto del ministro Antonio Tajani e del Consolato italiano di Antananarivo guidato da Michele Franchi, ha reso possibile il viaggio in Italia di Zayel e della sua mamma.
«Quando a gennaio 2024 la storia di Zayel è giunta alle nostre orecchie – afferma l’eurodeputato Marco Falcone, vice capo delegazione FI a Bruxelles e Strasburgo – ci siamo subito rimboccati le maniche per consentirgli di arrivare in Italia e trovare un ospedale che potesse salvarlo. Grazie al ministro Tajani e al suo staff l’iter è partito speditamente, trovando poi la piena disponibilità del Ministero della Salute e dei medici del San Camillo Forlanini. Fondamentale il coraggio di Dario Vellini e Lucia Bertucci, insieme alla generosità di Giuseppe Bellio e del Gruppo Alfa di Protezione civile a Chiaramonte, che con pazienza e dedizione hanno rimosso ogni ostacolo, lavorando fianco a fianco con le istituzioni e con il Console Franchi. Zayel sarà ospitato a Chiaramonte e presto volerà a Roma per ricevere le cure necessarie. A tutti i protagonisti di questa straordinaria gara di solidarietà, al ministro Tajani, a Giuseppe Bellio, al direttore dell’ospedale Angelo Aliquò, ai medici e al console Franchi, a Dario e Lucia, va la nostra più profonda gratitudine».
«Quella di Zayel – conclude Falcone – non è solo una storia di speranza, ma il segno tangibile che, quando cuore e istituzioni camminano insieme, nulla è impossibile. Il suo sorriso sarà la più grande ricompensa per l’impegno di tutti noi».