La frutta è un pilastro di una dieta sana e bilanciata, ricca di vitamine, sali minerali, fibre e acqua. Tuttavia, come per ogni alimento, un consumo eccessivo può portare a conseguenze indesiderate, come l’aumento di peso e problemi intestinali. Per chiarire i dubbi, abbiamo interpellato la dottoressa Francesca Michelacci, biologa nutrizionista.
Quando la frutta può far ingrassare?
Non è la frutta in sé a far ingrassare, ma la quantità che se ne assume. Alcuni frutti, a causa del loro elevato contenuto di zuccheri e carboidrati, sono più calorici di altri. Tra questi, la dottoressa Michelacci cita il cocco, le castagne, le carrube e l’avocado, che ha un’alta percentuale di grassi.
Attenzione anche alla frutta autunnale come cachi, fichi e uva, che è più zuccherina, e alla frutta essiccata, come datteri e uvetta. Poiché l’acqua è stata rimossa, la concentrazione di zuccheri è maggiore, rendendo questi alimenti più calorici e meno sazianti. Per questo motivo, il consiglio è di non superare i 30 grammi al giorno.
Quali sono i rischi di un consumo eccessivo?
Oltre all’aumento di peso, mangiare troppa frutta può causare disagi intestinali. Il fruttosio, presente in abbondanza, può contribuire a variazioni della glicemia, specialmente nei soggetti diabetici. L’eccesso di fibre o acqua può invece provocare diarrea o gonfiore.
La dottoressa consiglia di fare attenzione in caso di disturbi come il morbo di Crohn o la sindrome dell’intestino irritabile. Inoltre, chi soffre di stipsi dovrebbe limitare il consumo di frutti astringenti (come mele crude o agrumi) e preferire quelli con effetto lassativo, come prugne e kiwi.
Quanta frutta mangiare e quando?
La regola generale è non superare le 2-3 porzioni al giorno, che corrispondono a circa 450-500 grammi. Una porzione è l’equivalente di un frutto medio (come una mela) o 2-3 frutti più piccoli (come albicocche). Non è necessario pesare ogni singolo frutto, ma è importante mantenere la moderazione.
La frutta può essere consumata in qualsiasi momento della giornata. Mangiarla a fine pasto non è sbagliato e può aiutare a non esagerare con le quantità, grazie al senso di sazietà già raggiunto. Tuttavia, un’ottima strategia, soprattutto per chi è a dieta, è consumarla come spuntino, evitando così snack ipercalorici e poco nutrienti.