Il dibattito sulla prossima Manovra di Bilancio si fa sempre più acceso, con l’esecutivo che sta vagliando le priorità su cui investire le scarse risorse disponibili. Tra le misure al centro della discussione c’è la rottamazione delle cartelle, un tema caro alla Lega. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha però chiarito che l’operazione dovrà essere “selettiva”, destinata solo a chi è in reale difficoltà economica.
La proposta della Lega e il rinvio degli emendamenti
Il leader della Lega, Matteo Salvini, spinge per una sanatoria che permetta a quasi 20 milioni di italiani di rateizzare i debiti fiscali, maturati tra il 2000 e il 2023, su un periodo di 10 anni, senza sanzioni e interessi.
La discussione in Senato sul disegno di legge (Ddl) a prima firma Romeo, che riguarda la rottamazione, ha subito un rinvio: il termine per la presentazione degli emendamenti, inizialmente fissato per il 12 settembre, è stato spostato al 22 settembre. Questo rinvio offre più tempo per trovare una soluzione condivisa tra le diverse posizioni.
Le ipotesi per limitare la platea dei beneficiari
Per rendere la rottamazione sostenibile, i tecnici stanno valutando l’introduzione di filtri e requisiti più stringenti, per evitare che la misura favorisca i “recidivi” che hanno usato le precedenti sanatorie in modo strumentale.
Si sta considerando di:
- Introdurre soglie di debito: la rottamazione potrebbe essere accessibile solo a specifiche fasce di debito, escludendo chi ha cifre troppo alte o troppo basse.
- Imporre requisiti economici: l’accesso potrebbe essere legato alla situazione reddituale o patrimoniale del richiedente.
- Escludere i “debitori seriali”: si valuta la possibilità di negare l’accesso a coloro che in passato hanno aderito a sanatorie solo per bloccare pignoramenti, senza poi rispettare i pagamenti.
Secondo le stime de Il Sole 24 Ore, una rottamazione-quinquies generalizzata potrebbe costare fino a 5 miliardi di euro. Con i correttivi, il governo spera di ridurre l’impatto finanziario e di garantire un’operazione che sia giusta sia per i contribuenti che per le casse dello Stato.