Il dibattito sulla Rottamazione quinquies è tornato al centro della politica, con la Commissione Finanze e Tesoro del Senato che ha ripreso i lavori sulla “pace fiscale definitiva” promessa per il 2026. L’obiettivo è definire un quadro chiaro in vista della prossima Legge di Bilancio, che potrebbe includere la definizione agevolata per i carichi fiscali dal 2000 al 2023.
Le proposte in discussione
Il lavoro in Senato si concentra sulla presentazione degli emendamenti entro il 12 settembre, con l’intento di ridimensionare la platea dei beneficiari e limare i costi per lo Stato. Le precedenti edizioni della rottamazione hanno mostrato incassi inferiori alle attese, spingendo il governo a studiare misure per evitare che la nuova sanatoria diventi uno strumento per i “debitori seriali”.
Per rendere la misura più sostenibile, si stanno valutando diverse opzioni:
Veto per i “debitori seriali”: la possibilità di escludere dalla sanatoria chi ha già aderito a precedenti rottamazioni senza saldare i debiti.
“Ticket d’ingresso”: un’altra ipotesi è quella di prevedere il pagamento delle rate non saldate in passato come condizione per accedere ai benefici della nuova rottamazione.
Soglia minima di debito: l’introduzione di una soglia minima per i debiti rottamabili, con la possibilità di un nuovo stralcio per le micro-cartelle, come suggerito dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio.
L’obiettivo è bilanciare le esigenze dello Stato con quelle dei contribuenti, evitando di penalizzare chi si trova in reale difficoltà economica. I lavori della Commissione Finanze e Tesoro saranno cruciali per definire la versione definitiva della proposta che confluirà nella Legge di Bilancio 2026.