È in fase di studio una nuova sanatoria fiscale per il 2026, la “Rottamazione-quinquies”, con l’obiettivo di snellire l’enorme mole di crediti inesigibili accumulati dal Fisco. La proposta, che si inserisce nel disegno di legge n. 1375 già in discussione al Senato, prevede misure più rigorose rispetto al passato per contrastare i comportamenti opportunistici.
Le nuove condizioni e i benefici per i contribuenti
La proposta punta a facilitare il rientro dei contribuenti in difficoltà, introducendo:
- Rateizzazione estesa: un piano di pagamento dilazionato fino a un massimo di 120 rate mensili in dieci anni, offrendo una flessibilità maggiore rispetto alle edizioni precedenti.
- Tolleranza sui pagamenti: la possibilità di saltare fino a otto scadenze, anche non consecutive, senza perdere i benefici dell’adesione.
- Cancellazione di sanzioni e interessi: chi aderisce dovrà versare solo l’importo principale del debito e le spese di riscossione.
Per i debiti superiori ai 50.000 euro, si valuta l’introduzione di un acconto obbligatorio del 5% per garantire la serietà dell’adesione e fornire liquidità immediata allo Stato.
Stralcio delle mini-cartelle e lotta ai “rottamatori seriali”
Un elemento chiave della sanatoria è lo stralcio automatico dei debiti inferiori a 1.000 euro, una misura che mira a ridurre i costi di gestione per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
La novità più significativa, tuttavia, è la stretta sui “rottamatori seriali”. La misura intende escludere chi ha aderito a precedenti condoni senza aver saldato completamente le somme dovute. Questa decisione, in linea con le indicazioni della Corte dei Conti, mira a premiare chi è realmente in difficoltà e a evitare perdite economiche per lo Stato, che in passato hanno raggiunto quasi 50 miliardi di euro.
La sanatoria dovrebbe riguardare le cartelle affidate all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 2000 al 2023, con la possibilità di estendere la finestra anche all’anno successivo. Resteranno escluse alcune tipologie di debiti, tra cui i rimborsi di aiuti di Stato dichiarati illegittimi e le sanzioni penali. L’approvazione definitiva della misura dipenderà dal percorso parlamentare e dalle valutazioni del governo.