La prossima Manovra economica potrebbe includere la Rottamazione Quinquies, ma con un approccio radicalmente nuovo. L’obiettivo del governo è distinguere chi è in reale difficoltà da chi ha usato le precedenti sanatorie solo per rimandare i pagamenti. L’operazione mira a ridurre il debito fiscale da oltre 1.200 miliardi di euro e si basa su un sistema a due binari: l’esclusione dei debitori seriali e un piano di rateizzazione più flessibile e sostenibile.
Stop ai “rottamatori seriali”
Una delle principali novità allo studio è un filtro per i cosiddetti “rottamatori seriali”, ovvero coloro che hanno aderito più volte ai condoni senza mai portare a termine i versamenti. La Corte dei Conti ha certificato che questo comportamento ha portato a un tasso di decadenza intorno al 60%, con un buco di circa 48 miliardi di euro. Chi è decaduto da una sanatoria precedente dovrà prima rimettersi in regola con le rate arretrate per poter rientrare nel nuovo meccanismo.
Più tempo e flessibilità per chi vuole pagare
Per i contribuenti onesti, le nuove regole offrono un’opportunità concreta per saldare i conti:
- Maxi-rateizzazione: il piano di rientro si estenderà su 10 anni, con un massimo di 120 rate mensili.
- Decadenza flessibile: si potrà saltare il pagamento di fino a otto rate, anche non consecutive, senza perdere i benefici.
- Sgravio su sanzioni e interessi: si pagherà solo l’importo principale del debito, senza maggiorazioni.
Per i debiti superiori a 50.000 euro, è al vaglio l’ipotesi di un anticipo obbligatorio del 5% per dimostrare la reale volontà di regolarizzazione.
Cancellazione per i piccoli debiti
Per i debiti sotto i 1.000 euro, si valuta l’annullamento automatico per liberare il magazzino della riscossione dalle pratiche più piccole e costose da gestire, un’operazione vantaggiosa per le casse pubbliche.
La misura coprirà i debiti affidati all’Agenzia delle Entrate tra il 2000 e il 2023, con la possibilità di estendere il perimetro anche al 2024. Restano esclusi, come di consueto, aiuti di Stato, sanzioni penali e debiti già decaduti da precedenti rottamazioni. L’avvio è previsto per la metà del 2026.