Luglio segna un punto di svolta per circa 500.000 famiglie italiane che, avendo usufruito dell’Assegno di Inclusione (ADI) sin da gennaio 2024, si trovano ora a fronteggiare lo stop obbligatorio dopo 18 mesi di erogazione. Per colmare questo vuoto, il Governo Meloni ha approvato un provvedimento “ponte” che prevede un contributo straordinario di circa 500 euro a famiglia.
L’intervento, finanziato con 250 milioni di euro, mira a supportare i nuclei che tra luglio e ottobre si ritroveranno senza sostegno economico, prima di poter richiedere un nuovo ciclo del sussidio.
Bonus “Ponte”: un aiuto temporaneo
Il contributo straordinario di circa 500 euro è stato ideato come misura “ponte” per le famiglie che hanno ricevuto l’Assegno di Inclusione da gennaio 2024. L’obiettivo è evitare che questi nuclei, già in condizioni di fragilità, si trovino senza alcun tipo di supporto per il mese di sospensione obbligatoria.
Rinnovo dell’ADI: procedure semplificate per un nuovo anno di sostegno
Dopo il mese di stop, le famiglie potranno ripresentare domanda per l’Assegno di Inclusione, che per il rinnovo avrà una durata di 12 mesi. L’INPS ha previsto procedure semplificate per il rinnovo:
- Nessuna nuova iscrizione al SIISL e PAD non richiesto: I nuclei familiari la cui composizione non è cambiata rispetto alla domanda precedente non dovranno iscriversi nuovamente al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) né sottoscrivere un nuovo Patto di Attivazione Digitale (PAD).
- Modello di domanda invariato: Il modulo di richiesta rimane lo stesso e potrà essere presentato da qualsiasi componente maggiorenne del nucleo familiare, una semplificazione che mira a velocizzare le pratiche.
Se, invece, ci sono state variazioni nella composizione del nucleo familiare, sarà necessario seguire la procedura ordinaria, che prevede una nuova iscrizione al SIISL e la sottoscrizione del PAD per l’intero nucleo.
Cos’è l’Assegno di Inclusione e chi ne ha diritto
L’ADI è la misura di sostegno economico introdotta in Italia nel 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza, ma con un focus specifico sui nuclei familiari con componenti fragili. Per accedervi, sono richiesti specifici requisiti economici e la presenza di almeno un minore, un disabile, un over 60 o una persona seguita dai servizi sociali. La misura è progettata per supportare chi ha maggiori difficoltà nell’inserimento lavorativo e necessita di un aiuto continuativo per l’inclusione sociale.
I numeri dell’assegno di Inclusione: un sostegno concentrato al Sud
I dati sull’ADI evidenziano la sua portata:
- A gennaio 2024, oltre 515mila nuclei familiari hanno ricevuto il sussidio, coinvolgendo più di 1 milione e 265mila persone.
- L’importo medio erogato è di 618 euro al mese per nucleo, con una spesa complessiva di oltre 318,6 milioni di euro in quel mese.
- Nell’intero 2024, sono state accolte quasi 760mila domande, per un totale di oltre 1,8 milioni di persone coinvolte.
- Si registra una netta prevalenza di beneficiari nel Sud Italia e nelle Isole, con 518.607 domande accolte (pari al 68,34% del totale). Solo la Campania ha fatto registrare 182.093 domande accolte, un numero superiore all’intero Nord Italia (100.311).
Il bonus “ponte” si configura come un intervento cruciale per garantire la continuità del sostegno a queste famiglie, in attesa della possibilità di rinnovare il loro Assegno di Inclusione.