Scicli – Scicli e non solo piange la scomparsa di Giacomo Fidone, morto a soli 28 anni a causa della fibrosi cistica. Giacomo era in lista d’attesa per un secondo trapianto di polmoni, ricoverato in terapia intensiva presso l’Ismett di Palermo.
La notizia della sua morte ha destato profonda commozione, con un’ondata di messaggi di cordoglio e ricordi che invadono i social media da parte di amici, parenti e conoscenti che ne sottolineano la forza e il coraggio nella lotta contro la malattia.
Una battaglia lunga e coraggiosa
La storia di Giacomo è stata segnata da una strenua battaglia contro la fibrosi cistica, una malattia genetica che colpisce principalmente i polmoni. Già nel 2021, dopo numerosi interventi, Giacomo aveva ricevuto un primo trapianto di polmoni. Per circa tre anni e mezzo, la sua vita sembrava aver ritrovato una nuova normalità.
Purtroppo, all’inizio di quest’anno, un rigetto acuto ha compromesso gravemente la sua salute, costringendolo a un nuovo ricovero e al supporto di macchinari per la respirazione. In questi mesi, Giacomo ha lottato con tutte le sue forze, nutrendo la speranza di un nuovo intervento che potesse ridargli la possibilità di una vita migliore. Accanto a lui, sempre presenti, i suoi familiari. Purtroppo, alla fine, la malattia ha avuto il sopravvento.
La solidarietà della comunità e un messaggio di speranza
La storia di Giacomo aveva toccato profondamente la comunità. Già nel 2021 era cominciata una raccolta fondi a sostegno delle sue cure, coinvolgendo centinaia di donatori in una gara di solidarietà che dimostrava l’affetto e il sostegno nei suoi confronti.
L’ultimo post di Giacomo su Facebook, risalente al 16 giugno scorso, è un video del TG1 che racconta il servizio dell’équipe di Chirurgia Addominale Pediatrica dell’Ismett. Il servizio mostra il volo per prelevare la parte di fegato che ha salvato una bambina di pochi mesi, un intervento reso possibile anche grazie ai mezzi e agli uomini dell’Aeronautica Militare, sempre in prima linea per aiutare i pazienti in attesa di trapianto. Un ultimo messaggio, quello di Giacomo, che seppur nella sua sofferenza, testimoniava la sua vicinanza a chi come lui lottava per la vita, affidandosi alla scienza e alla generosità. Il suo ricordo rimarrà vivo nel cuore di chi lo ha conosciuto e sostenuto, come esempio di tenacia e resilienza di fronte a una malattia implacabile.