Ragusa – Il gruppo Ekso, attuale proprietario del 100% delle quote della Virtus Ragusa, è pronto a cedere il testimone. A partire da oggi, il club è ufficialmente in vendita, con l’auspicio che possano farsi avanti nuovi soggetti imprenditoriali interessati a dare continuità al progetto sportivo. «È una decisione sofferta – ha dichiarato in conferenza stampa la presidente Sabrina Sabbatini – ma si fonda su due elementi oggettivi, con cui è diventato impossibile non fare i conti».
Il primo è di natura economica. «Con la riforma dei campionati e le nuove norme fiscali – spiega – i costi di gestione di una squadra in Serie B Nazionale sono diventati insostenibili per un solo soggetto. Oggi disputare una B Nazionale equivale, per spese, a una Serie A2 di medio livello di cinque o sei anni fa: servono almeno 700 mila euro a stagione. Solo per le trasferte, quest’anno, abbiamo speso circa 70 mila euro. Avevo creduto che gli incassi potessero reggere come nell’anno della promozione dalla B Interregionale, e che alcuni sponsor avrebbero aumentato il loro contributo. Invece è andata diversamente: gli incassi si sono fermati a un terzo delle previsioni e uno sponsor importante ha deciso di non entrare. Abbiamo affrontato l’intera stagione con una sola certezza: non potevamo andare oltre gli impegni assunti a settembre-ottobre».
Pur non cercando alibi, la presidente non nasconde l’amarezza per i risultati sportivi: «Le numerose sconfitte, spesso per uno o due punti, non sono state solo legate agli aspetti economici. Nello sport si può perdere. Ma ciò che ha fatto più male è stato constatare una crescente disaffezione del pubblico».
Il secondo elemento alla base del disimpegno è proprio lo scollamento con la città. «Sognavo una Virtus solida e duratura, costruita attorno al vivaio e a una foresteria, con un progetto che crescesse nel tempo su basi sane. Ma questa parte non ho mai potuto realizzarla – spiega Sabbatini –. Mi sono scontrata con una visione diversa: quella di chi vuole vincere subito, di chi continua a vedere la Virtus com’era nei primi anni Duemila. Avevamo lanciato una campagna per 600 abbonamenti, hanno risposto appena 79 persone. L’interesse è venuto meno. E il sistema imprenditoriale, pur presente, continua a parcellizzare il proprio sostegno tra molte realtà, senza puntare con decisione su quelle che avrebbero davvero potenziale per crescere. Alla fine, sono rimasta sola».
La Virtus chiuderà comunque il bilancio 2025 con i conti in ordine: nessun debito, nessun arretrato. «Ho fatto una gestione oculata, fino all’ultimo euro. La società è sana – sottolinea la presidente – e se dovesse restare a Ragusa, agevolerei personalmente chi volesse raccogliere il testimone». I termini per l’iscrizione al prossimo campionato di Serie B Interregionale scadono il 7 luglio.