Pozzallo – “Una città del passato -oltre duemila anni- che sa reinventare anche il suo futuro attraverso un uso sapiente delle sue potenzialità, utilizzando il turismo ecosostenibile come fonte primaria di sviluppo economico. Avevo sentito parlare di Siviglia a Milano da un amico professore del Politecnico dove la città di Siviglia organizzava l’Esposizione Universale del 1992. Già in quell’occasione si parlava di Architettura Bioclimatica di come raffrescare gli ambienti esterni con sistemi naturali. Dalla difesa dal freddo, gli arabi portarono nelle città spagnole e siciliane alla difesa dal caldo. Da Cordova a Siviglia, da Granada a Palermo tante architetture e strutture urbanistiche delle città condividono gli stessi principi costruttivi”. E’ quanto scrive Pietro Storniolo dopo un viaggio a Siviglia.

“Nelle nostre città, – continua Storniolo – ancora fino a qualche decennio fa – fino all’avvento del cemento armato- si costruivano gli edifici con murature di grosso spessore e con i soffitti in legno. Nelle nostre campagne invece i sistemi costruttivi erano interamente affidate alle piccole case di paglia, gesso con il telaio in legno.
Le città africane, avevano una caratteristica comune, si costruivano le case tutte addossate l’una all’altre – le casbe- proprio per difendersi dalla calura estiva. Il reticolo urbano molto articolato delle città si intrecciava con vicoli e viuzze. Un’altra caratteristica delle città arabe erano le cosiddette torri del vento che alla loro base, al di sotto della quota del piano terra, avevano una pozza d’acqua per garantire un raffrescamento dell’edificio sovrastante.

La nostra visita alla città di Siviglia ci trova immersi in una grande città di oltre 600.000 abitanti attraversata da un grande fiume – Guadalquivir- e immediatamente notiamo che nelle strade più strette, ai piani superiori vengono stesi teloni fra le due facciate antistanti per creare ombra ai visitatori. Non solo, in quasi tutti i locali pubblici che troviamo sulla nostra strada, le sedute sono interessati da insufflatori di acqua nebulizzata per raffrescare i pedoni. Nonostante le temperature siano state abbastanza alte ( 35° 40°) si riesce a resistere discretamente.
Ci siamo trovati immersi nella bellezza dell’architettura araba, la dominazione musulmana di oltre duecento anni (intorno all’anno 1000) e ben visibile nella città di Siviglia: le innumerevoli stanze e patii, le meravigliose facciate, forme geometriche e figurative, si sviluppano nei vari ambienti del Reales Alcazares, con il salone degli ambasciatori, il cortile delle donzelle, il cortile delle bambole, e tanti altri ambienti, tutti riccamente ornati di stucchi e ceramiche ,oltre ai tanti soffitti a cassettoni e tutti i giardini circostanti e patii che si intrecciano e si sviluppano fra i vari ambienti.
Di grande interesse e di notevole fattura abbiamo trovato la maestosa Cattedrale della città con la Giralda, con una sua storia di varie manomissioni in funzione di chi dominava in passato. La Cattedrale più grande della Spagna costruita sulla preesistente moschea è una cattedrale gotica di immensa bellezza e ricchezza. Sono tanti gli altari e le cappelle che possono essere ammirate nonché la maestosa tomba di Cristoforo Colombo.
La Plaza de espana, un grande semicerchio dove nelle panchine sono rappresentate moltissime città spagnole e sugli archi e i portici appaiono dei medaglioni con busti di personaggi spagnoli famosi e con adiacente il Parco di Maria Luisa, ricco di piante e arbusti e palme altissime.
La Torre de oro adiacente al fiume Guadalquivir, la Plaza de Toros, vari Palazzi privati visitabili, il Barrio de Santa Cruz, il ponte di Triana, sono tutti luoghi di immenso splendore che val la pena di andare a visitare ed ammirare. La gita in battello sul fiume ci ha consentito inoltre di ammirare il Ponte del Centenario, il ponte de la Barqueta e il ponte dell’Alamillo a forma d’arpa, opera di Santiago Calatrava.
La nostra visita si è continuamente concentrata attorno alle Calle Sierpes, che essendo vicino al nostro albergo, facilmente raggiungibile, ma soprattutto dove il microclima cittadino era più vivibile ed accettabile, per le tante zone d’ombra e gli insufflatori di acqua nebulizzata, dove abbiamo gustato le Tapas e dove nelle vicinanze abbiamo assistito ad un affascinante spettacolo di Flamengo.

Infine nella Plaza de la Encarnacion è stata realizzata recentemente -2011- una maestosa struttura architettonica , che a mio parere, si rifà ai principi della bioarchitettura in quanto l’architetto Berlinese Junger Mayer, peraltro denominata Metrosol Parasol , dove l’opera si sviluppa ad una altezza di oltre venti metri creando uno spazio coperto polifunzionale di grande impatto visivo e dove al piano terra è stato realizzato un mercato, il museo con reperti romani rinvenuti durante i lavori, e in serata/nottata diventa un belvedere affascinante con una vista panoramica sulla città.
Giugno 2025
Pietro Storniolo