Ragusa – Su richiesta della Procura della Repubblica di Ragusa, il G.I.P. presso il Tribunale ha emesso un’ordinanza di misura cautelare a carico di cinque pregiudicati catanesi gravemente indiziati di concorso nel furto di due scooter avvenuto nella storica frazione ragusana.
Il provvedimento cautelare è stato eseguito conseguentemente alle indagini svolte dalla Stazione Carabinieri di Ragusa Ibla, avviate a seguito di alcune denunce inerenti il furto di due ciclomotori Honda SH ed a quello di entrambe le targhe di un’autovettura.
Grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza è stato possibile ricostruire – allo stato degli atti e in attesa di operare il necessario contraddittorio con le difese degli indagati – il percorso effettuato tra le vie del capoluogo ibleo da parte di un’autovettura, con funzione di apripista ai malfattori, e quello di un furgone utilizzato per il trasporto della refurtiva.
I primi accertamenti hanno permesso di individuare il furgonato sul quale erano state applicate due targhe, precedentemente rubate con il fine di evitare l’identificazione del mezzo, che ha poi fatto rientro nella città di Catania. L’indagine ha altresì permesso di acclarare che, nel corso dell’azione criminosa, i furti venivano anticipati da alcuni sopralluoghi effettuati dai ladri a bordo di un’auto a noleggio che, con funzione di “staffetta”, si assicurava dell’assenza delle Forze dell’Ordine permettendo ai malviventi, materiali esecutori dell’azione predatoria, di operare indisturbati.
Con questo modus operandi i malviventi erano riusciti ad impossessarsi di due motocicli Honda SH, asportandoli direttamente dalla pubblica via ed occultandoli all’interno del furgone. L’indagine, promossa dai militari dell’Arma, ha acclarato i gravi indizi di reità a carico di alcuni soggetti che, proprio quella notte, nelle fasce orarie nelle quali gli avvenimenti facevano riferimento, sono stati localizzati a Ragusa.
Tutte le ipotesi accusatorie, condivise dal G.I.P., dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza di condanna definitiva.