Martedì 20 maggio è il giorno designato per l’accredito mensile dell’Assegno Unico Universale per i figli a carico, calcolato in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) di ciascuna famiglia. Come precisato dall’INPS all’inizio dell’anno, “i pagamenti dell’AUU relativi ai mesi da febbraio a giugno 2025 per le prestazioni in corso di godimento che non hanno subito variazioni sono accreditati a decorrere dal giorno venti del mese”.
Assegno Unico: un sostegno per oltre 6 milioni di famiglie
Secondo recenti dati INPS, nel 2025 sono 6.046.487 i nuclei familiari che hanno beneficiato dell’Assegno Unico. L’importo medio per figlio erogato a marzo 2025 si è attestato sui 165 euro. Per i nuovi richiedenti, l’ente specifica che “il pagamento della prima rata della prestazione avviene di norma nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda”, aggiungendo che “nella stessa data viene accreditato anche l’importo delle rate spettanti nell’ipotesi in cui l’assegno sia stato oggetto di un conguaglio, a credito o a debito”.
Risorse impiegate per l’Assegno Unico
Nei primi tre mesi del 2025, l’INPS ha erogato assegni per un valore complessivo di 4,9 miliardi di euro. Nel 2024, la spesa per questa misura di sostegno alle famiglie ha raggiunto i 19,8 miliardi, 18,2 miliardi nel 2023 e 13,2 miliardi nel 2022.
ISEE: cosa comporta la mancata presentazione e come ottenere gli arretrati
Chi non ha provveduto ad aggiornare l’ISEE entro la scadenza del 28 febbraio non ha perso il diritto all’Assegno Unico, ma sta ricevendo l’importo minimo previsto, pari a 57,50 euro. L’INPS ha tuttavia previsto una seconda opportunità: chi presenterà l’ISEE aggiornato entro il 30 giugno riceverà tutti gli arretrati maturati a partire dal mese di marzo.