Ragusa -Le recenti attività di controllo e di verifica contro lo spaccio messe in atto in particolare dalla Polizia e volute dal questore di Ragusa Giusy Agnello ricevono il plauso dei due consiglieri dem Mario Chiavola e Mario D’Asta che avevano già nelle scorse settimane lanciato l’allarme. Dai servizi di polizia messi in atto si è avuta la conferma di come “ l’area del parco Giovanni Paolo II, e non solo, sia stata presa di mira dai pusher che, a quanto pare, avrebbero spostato il loro raggio d’azione da piazza San Giovanni sino al sito in questione” e si palesa la necessità “di fare il possibile, dunque, per bonificare la zona e fermare i mercanti di morte”.
Secondo i due consiglieri dem in ogni caso occorre “puntare il più possibile i riflettori sul fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti che purtroppo non risparmia i nostri figli e rispetto a cui è indispensabile un’azione sinergica da parte di tutte le istituzioni che può coinvolgere anche il Comune. Riteniamo che le attività di sensibilizzazione e di evidenziazione delle problematiche esistenti non siano inutili ma, piuttosto, garantiscano quello che andiamo dicendo da sempre e cioè che parlare del problema significa conoscerlo sino in fondo al fine di trovare le soluzioni per contrastarlo. Le numerose segnalazioni che avevamo ricevuto sul parco Giovanni Paolo II ci avevano fatto comprendere che la situazione era abbastanza complessa.
Ecco perché riteniamo che questo segnale arrivato dalla polizia di Stato assuma un significato molto importante. E speriamo che le agenzie educative, gli enti territoriali e tutti i soggetti in qualche modo interessati facciano rete per attivare la controffensiva rispetto a un fenomeno che, purtroppo, esiste, è presente anche nella nostra città e va combattuto in maniera severa. Anche noi, nella qualità di consiglieri comunali, siamo pronti a fare la nostra parte, lanciando proposte, formulando suggerimenti, avanzando istanze, con l’auspicio che gli stessi, considerato che stiamo parlando di una problematica che investe tutta la collettività, possano essere presi in considerazione”. (da.di.)