Modica – Si è conclusa la prima edizione del Food Mama Fest, l’evento che ha celebrato le eccellenze enogastronomiche tradizionali del territorio ibleo. A conclusione della manifestazione, l’Onorevole Ignazio Abbate, nel foyer del Teatro Garibaldi di Modica, ha espresso la sua profonda soddisfazione e ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a rendere l’iniziativa un momento di grande promozione per la Provincia di Ragusa. “Il Food Mama Fest ha confermato ancora una volta la straordinaria ricchezza del nostro patrimonio gastronomico e la nostra capacità di fare squadra,” ha dichiarato l’On. Abbate.
“In concomitanza con l’anno della Sicilia Capitale Europea dell’Enogastronomia, è stata un’occasione per onorare il cibo come espressione di identità, tradizione e innovazione, attirando visitatori e valorizzando i nostri produttori.” L’Onorevole Abbate ha voluto rivolgere un ringraziamento speciale e sentito a: Simona Celi: “L’anima e il motore di questa manifestazione. A Simona Celi va il plauso per la sua visione, la professionalità e l’impegno instancabile nell’organizzare un evento di questa portata, curato in ogni minimo dettaglio. Insieme a lei voglio ringraziare il Libero Consorzio di Ragusa e le amministrazioni comunali coinvolte per il sostegno istituzionale e logistico fornito, essenziale per la buona riuscita dell’evento e per la promozione del nostro intero territorio. E naturalmente la CNA Provinciale di Ragusa rappresentata dal Segretario Carmelo Caccamo per aver garantito la partecipazione attiva delle nostre imprese artigiane e per aver sottolineato il valore del ‘saper fare’ locale, cuore pulsante della nostra economia.”
Guardando al futuro, l’On. Abbate ha colto l’occasione per lanciare una proposta ambiziosa per l’edizione del prossimo anno: “Il Food Mama Fest deve diventare un evento che abbraccia tutta la nostra comunità. Per il 2026, l’idea che mi ronza in testa da tempo è quella di coinvolgere attivamente le frazioni più antropizzate della Provincia di Ragusa come location per i singoli eventi, show cooking e laboratori del Festival. Non è sufficiente concentrarsi sui centri storici principali; dobbiamo portare la cultura, il turismo e l’economia in luoghi come ad esempio Marina di Ragusa, Donnalucata, Frigintini creando un ‘Festival Diffuso’ che dia visibilità e impulso a ogni angolo del nostro territorio ibleo. Questo nuovo format riconoscerebbe anche l’importanza delle comunità più periferiche come custodi delle tradizioni enogastronomiche locali”.




