Ragusa – “Il forte temporale di venerdì 6 novembre ancora una volta ci mette davanti il fatto che continuiamo a sottovalutare i nuovi scenari climatici e metereologici: piove tanto e in poco tempo. Sono piogge tipiche di un meteo che non è impazzito ma che reagisce a una situazione climatica fortemente modificata dal riscaldamento del pianeta dovuto alle emissioni di gas serra. A questo si aggiunge la
situazione di un terreno incapace di reagire a questi fenomeni, perché non assorbe più nulla. Se piovesse, anche tanto, in un’area permeabile gli effetti ci sarebbero, ma risulterebbero comunque decisamente inferiori e più lenti a generarsi rispetto alle aree impermeabilizzate. Al contrario, in presenza di massiccia impermeabilizzazione, ovvero di cementificazione, l’infiltrazione di acqua nel
suolo è quasi nulla.
I fatti di questi giorni ci dimostrano che la soluzione tecnica della nuova rete di smaltimento delle acque bianche” – commenta il presidente di Legambiente Ragusa, Angelo Rinollo – “tanto invocata da tecnici e politici come soluzione non può funzionare e non ha funzionato. Quella che è stata inaugurata lo scorso anno non è riuscita a reggere l’impatto dell’evento. Presumibilmente non sarà
in grado di farlo neppure nei prossimi anni. Non basta un rimedio tecnico davanti a uno scenario urbanistico che continua pervicacemente a non dare segnali di cambiamento. Sovradimensionare la rete scolante e nel frattempo non fermare l’onda di impermeabilizzazione (ovvero di consumo di suolo) da un lato e non avviare un serio, diffuso, esteso e cospicuo programma di depavimentazione dall’altro non fa che rendere vane quelle opere. Non servono a nulla se nel frattempo non si smette di impermeabilizzare il territorio a colpi di cemento e asfalto.
Nel corso dell’adozione del PRG” – continua ancora il presidente di Legambiente Ragusa, Angelo Rinollo – “abbiamo proposto di vincolare le nuove impermeabilizzazioni del suolo alla depavimentazione di una pari superficie da destinare alla piantumazione di nuovi alberi, ma il Consiglio Comunale non ha accettato la proposta. E’ pur vero che l’Amministrazione Comunale di Ragusa, meritoriamente, ha deciso di interrompere la folle corsa alla cementificazione, iniziata nel 2007, di 2.000.000 di mq di suolo agricolo, riducendo la superficie destinata a nuove edificazioni, ma tale riduzione è comunque inferiore a quanto sarebbe stato necessario.
E’ importante convincersi che la crescita dell’urbanizzazione concorre a peggiorare gli effetti del nuovo clima e a incrementare l’esposizione ai danni ovvero aumenta la spesa pubblica. Quel che bisogna fare è semplice: riutilizzare ciò che già esiste prima di toccare anche un solo metro quadrato di suolo, lavorare a un rigoroso stop al consumo di suolo, avviare una campagna di estesa
depavimentazione con conseguente rinaturazione delle aree depavimentate.
Si inizi dai progetti a titolarietà comunale” – conclude il presidente di Legambiente Ragusa, Angelo Rinollo, – “sia quelli in corso di attuazione che quelli programmati, che riguardano la realizzazioni di impianti sportivi e di costruzioni collegate nell’area tra via Berlinguer, via Psaumida e via Cartia.”




