Ragusa – Su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, il Giudice per le Indagini Preliminari del capoluogo ibleo ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 3 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di essersi resi responsabili di una tentata rapina e di svariati furti commessi ai danni di bar e tabaccherie nel territorio di Ispica e Modica.
Gli eventi delittuosi contestati ai tre uomini – tutti indiziati nell’attuale fase del procedimento e ferma restando la loro presunzione di innocenza fino a condanna definitiva – risalgono all’inizio di quest’anno, quando si erano registrati diversi episodi contro esercizi commerciali, che avevano destato allarme, soprattutto nel comune di Ispica.
Gli attacchi avvenivano con il metodo della c.d. “spaccata”, nel cuore della notte, ad opera di alcuni individui, che le indagini hanno poi rivelato essere sempre le stesse persone, i quali servendosi di auto rubate, utilizzate come ariete, sfondavano porte o saracinesche delle rivendite per introdursi al loro interno e sottrarre quanto si poteva arraffare in fretta – dal registratore di cassa con i contanti ai tagliandi del “Gratta e vinci” – e dileguarsi subito, nel giro di pochi minuti.
All’arrivo delle forze di polizia sempre la stessa scena di devastazione: infissi divelti e vetri frantumati sparsi sul pavimento. L’importo trafugato era a volte di alcune decine o centinaia di Euro (nei 6 “colpi” analizzati, in tutto 1.250 Euro in contanti e “Gratta e vinci” per un valore di 700 Euro), ma i danni alle strutture erano ingenti, assolutamente sproporzionati al valore della refurtiva.
L’episodio più grave una tentata rapina nel gennaio di quest’anno. A Ispica, i proprietari di un bar preso di mira alle 4 del mattino erano accorsi dopo il fracasso provocato dai malviventi e questi invece di desistere avevano ingaggiato una colluttazione coi due titolari, che avevano riportato contusioni e dovuto ricorrere alle cure mediche.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa e portata avanti dai Carabinieri della Compagnia di Modica e della Stazione di Ispica, ha portato a recuperare tutte le tracce lasciate sul luogo delle violente effrazioni e a visionare centinaia di ore di filmati di telecamere poste all’esterno ed all’interno degli esercizi derubati e nei pressi degli stessi.
L’identificazione dei responsabili era resa ancor più complessa dal fatto che gli autori colpivano sempre a volto coperto e con un cappuccio sulla testa per non farsi riconoscere. I Carabinieri, partendo dal modus operandi, sempre simile, hanno scoperto che le auto usate come ariete erano state tutte rubate in provincia di Siracusa e che uno dei responsabili aveva un difetto, appena percettibile, alla mano sinistra. Altre immagini video delle vie di accesso a Ispica permettevano di individuare anche i percorsi di fuga notturni, attraverso strade di campagna poco frequentate, tutti in direzione di Rosolini (SR), ove il gruppo aveva la base logistica, per nascondere la refurtiva, e ove gli autori si liberavano dei mezzi rubati.
Il cerchio si stringeva ulteriormente e le prove raccolte permettevano di identificare i tre indagati: i primi due destinatari della custodia cautelare in carcere per la tentata rapina e indagati in stato di libertà per i numerosi furti con spaccata, ed uno, per il quale ci sono elementi di prova solo per la partecipazione all’episodio più grave e ad uno dei furti, destinatario della misura degli arresti domiciliari. A uno di loro la misura è stata notificata in carcere, dove si trovava già per altri reati contro il patrimonio.
L’operazione odierna, frutto delle rapide indagini coordinate dalla Procura di Ragusa e condotte nei mesi scorsi dai Carabinieri di Modica e Ispica è stata portata a termine da un dispositivo composto da militari del Comando Compagnia, con il supporto della Stazione di Rosolini e delle unità cinofile specializzate nella ricerca armi provenienti da Catania.
All’arrivo dei Carabinieri presso le loro abitazioni, nelle prime ore del mattino, le persone destinatarie del provvedimento hanno cercato di darsi alla fuga, una provando a dileguarsi sui tetti, l’altra cercando rifugio a casa di un vicino, ma sono state bloccate dai militari che avevano circondato l’intera zona.
I tre dovranno rispondere, a vario titolo, in concorso, di tentata rapina, furto aggravato, tentato furto (tutti aggravati dal fatto di aver agito travisati, riuniti in più persone) e ricettazione.
Tutte le ipotesi accusatorie dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.




