Il mondo dello spettacolo italiano è in lutto per la scomparsa improvvisa di Remo Girone, attore di grande intensità e spessore, spentosi all’età di 76 anni nella sua residenza di Monaco, dove viveva con la moglie Vittoria. Girone lascia un’eredità artistica vasta, segnata da una carriera tra cinema e teatro, ma indissolubilmente legata a un personaggio che è entrato nella storia della televisione: Gaetano “Tano” Cariddi.
Nato ad Asmara, in Eritrea, Girone è divenuto un volto noto al grande pubblico a partire dal 1987 grazie alla serie cult “La Piovra”. La sua magistrale interpretazione del ragioniere Cariddi – corrotto, lucido e spietato emblema della collusione tra criminalità organizzata e alta finanza – lo ha trasformato in un’icona. La sua figura austera e il suo sguardo glaciale restano impressi nella memoria collettiva.
Una carriera oltre “La Piovra”
Nonostante l’enorme popolarità di Tano Cariddi, la carriera di Girone è stata ricca di ruoli diversificati. Ha collaborato con maestri del cinema italiano come Ettore Scola (Il Viaggio di Capitan Fracassa) e Andrea Molaioli (Il gioiellino). La sua versatilità lo ha portato anche su set internazionali, lavorando con registi del calibro di Peter Greenaway.
Negli anni più recenti, Girone ha saputo rinnovarsi, prendendo parte a progetti di successo, dalla commedia (Ma cosa ci dice il cervello) fino alle grandi produzioni hollywoodiane. Tra i suoi ultimi ruoli spicca l’interpretazione del carismatico Enzo Ferrari nell’epopea motoristica Le Mans ’66 – La grande sfida, ed è apparso di recente anche in The Equalizer 3 – Senza tregua.