Nonostante i dibattiti interni alla maggioranza, la Rottamazione-quinquies è confermata: sarà inserita nella Legge di Bilancio 2026. Dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) arriva la rassicurazione che la quinta edizione della pace fiscale rientrerà nel Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP).
Tuttavia, le prime ipotesi sul perimetro della misura indicano che la sanatoria sarà più contenuta e selettiva rispetto alle versioni precedenti.
Piano di Rientro: Durata a 8 Anni e Rate Minime
Le prime versioni, sostenute dalla Lega, prevedevano una dilazione massima di 10 anni (120 rate). La nuova formula, frutto di un compromesso necessario, riduce questo orizzonte:
Durata Massima Ridotta: Si ipotizza una sanatoria della durata di 8 anni, pari a un massimo di 96 rate mensili.
Rate Proporzionate: Il piano di pagamento sarà proporzionato all’ammontare del debito. Questo permetterà di concedere i tempi più lunghi solo alle cartelle più “pesanti”, evitando dilazioni eccessive per importi minimi.
Soglia Minima di 50 Euro: Per evitare che i costi di gestione superino il gettito atteso, le singole rate non dovrebbero scendere sotto la soglia di 50 euro. Questo risolve il problema delle cartelle sotto i 1.000 euro che, divise in 96 quote, genererebbero rate anti-economiche.
Rate Omogenee: A differenza delle precedenti definizioni agevolate (dove le prime due rate pesavano per il 20% del debito), le quote della Rottamazione-quinquies dovrebbero essere di importo pari, rendendo il piano più sostenibile fin dall’inizio.
Filtri Anti-Abuso e Decadenza
L’alleato Antonio Tajani (Forza Italia) ha espresso cautela, sottolineando la necessità di “stare attenti” affinché chi ha pagato regolarmente non venga penalizzato. Per questo, si lavora a paletti più restrittivi:
Stop ai “Recidivi”: È allo studio la possibilità di escludere chi ha già approfittato delle precedenti rottamazioni (come la quater) per bloccare pignoramenti o fermi, senza poi onorare il debito.
Decadenza Meno Rigida: Potrebbe essere attenuato il limite che fa scattare la decadenza dopo un solo mancato pagamento, avvicinando la sanatoria alla rateazione ordinaria.
È stata invece accantonata l’idea iniziale di prevedere una “quota di accesso” fissa per la prima scrematura dei debitori con cartelle troppo elevate. Nonostante il ridimensionamento della proposta iniziale, il presidente Garavaglia ha ribadito che l’unico dato certo è che la rottamazione ci sarà in Manovra.