La prossima Legge di Bilancio 2026 segnerà l’introduzione della Rottamazione quinquies, ma con tempi e modalità di pagamento più contenuti rispetto alle ipotesi iniziali. Le indiscrezioni sul provvedimento indicano che non sarà concessa la dilazione massima in 120 rate (10 anni) proposta da alcune forze politiche.
Il nuovo piano di sanatoria per le cartelle esattoriali avrà un limite massimo di 96 rate mensili, corrispondenti a 8 anni di dilazione.
Le Nuove Regole: Piani Flessibili e Rata Minima
L’obiettivo del Governo è rendere la sanatoria più efficace e gestibile, evitando rate anti-economiche e disincentivando l’adesione puramente strumentale:
Rata Minima: Per accedere alla dilazione fino a 8 anni, il debito da saldare dovrà prevedere una rata minima di 50 euro.
Piani Flessibili: La durata del piano di pagamento sarà modulata sul valore complessivo del debito. Ciò significa che importi più bassi potranno essere estinti con piani più brevi, mentre solo i debiti più consistenti potranno accedere alla dilazione massima.
Decadenza Ammorbidita: Il contribuente perderà il beneficio solo dopo aver mancato il pagamento di otto rate, anche se non consecutive.
Debiti Ammessi ed Esclusioni “Anti-Furbetti”
La nuova Rottamazione-quinquies interesserà tutti i debiti iscritti a ruolo nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023.
Si fa sempre più probabile l’adozione di misure “anti-furbetti” che escluderanno i contribuenti che hanno già beneficiato di precedenti rottamazioni e sono poi decaduti per mancato rispetto dei requisiti.
Per quanto riguarda i requisiti d’accesso, si prevedono due misure specifiche per differenziare i contribuenti:
- Debiti Elevati: Per i debitori che superano i 50.000 euro, si valuta l’introduzione di un anticipo obbligatorio del 5% sull’importo totale per poter accedere alla sanatoria (con l’azzeramento di sanzioni e interessi).
- Debiti Minimi: Si conferma l’ipotesi di cancellazione automatica per i debiti di importo inferiore ai 1.000 euro.
Sono esclusi dalla rottamazione i debiti relativi a sanzioni penali, danni erariali riconosciuti dalla Corte dei Conti e gli aiuti di Stato da restituire per illegittimità europea.