Giarratana – La secolare fiera di San Bartolomeo non ha tradito le attese. Anzi, il rilancio che, da qualche anno a questa parte, è stato pianificato dagli organizzatori d’intesa con l’Amministrazione comunale di Giarratana sta sempre più garantendo risposte all’altezza della situazione. Lo testimonia l’elevato numero di presenze che, oggi, sin dalle prime ore dell’alba, si è registrato in contrada Mandrevecchie.
Numeri importanti che in qualche modo fanno proseguire la tendenza dello scorso anno e che mettono in rilievo come questo suggestivo evento sia molto apprezzato da più parti. L’appuntamento, inserito nel calendario della festa del patrono principale, è molto caratteristico e riesce a convogliare la presenza di visitatori e turisti provenienti dal circondario e, in alcuni casi, anche da fuori provincia. Stiamo parlando, d’altro canto, di un evento istituito con un regio decreto del Regno delle Due Sicilie agli inizi del XIX secolo, il più antico, di certo, tra quelli che si occupa di zootecnia in provincia di Ragusa in cui ogni attività è predisposta seguendo da vicino le indicazioni dei Servizi veterinari dell’Asp di Ragusa, con specifico riferimento alla movimentazione dei capi. Grande successo, inoltre, questa mattina, per gli spettacoli di cavalli danzanti, con la terza edizione del Gran galà “Cavalli in fiera”. Ospite speciale è stata Anastasia Brembilla a cura della Scuderia Runza.
L’iniziativa, come detto, ha riscosso consenso unanime da parte di tutti i presenti. Domani, intanto, il programma dei festeggiamenti prosegue. Alle 10 ci sarà la celebrazione eucaristica presso la casa di riposo. Alle 18,15 la recita del Rosario. Alle 19,45, nella chiesa di San Bartolomeo, la riflessione tenuta da don Concetto Occhipinti, vicario episcopale della diocesi di Ragusa, sul tema “La Chiesa apostolica”. Alle 19 la celebrazione eucaristica presieduta da don Concetto Occhipinti. A occuparsi del sostegno mediatico alle varie iniziative inserite nel contesto del programma l’azienda Gali group trasporti & logistica di Ispica che sta puntando sull’aspetto identitario della festa mettendone in rilievo le caratteristiche e le prerogative.