Luglio 2025 si preannuncia un mese di incertezza economica per circa 360mila famiglie italiane. Si tratta dei beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) che, avendo iniziato a riceverlo a gennaio 2024, hanno raggiunto i 18 mesi massimi previsti e si trovano ora di fronte al mese di pausa obbligatorio prima di poter richiedere il rinnovo. Per affrontare questa lacuna, il Governo Meloni ha deciso di introdurre un bonus “ponte”, un contributo straordinario di una sola mensilità.
Un sostegno temporaneo per famiglie in difficoltà
L’Assegno di Inclusione, nato per sostituire in parte il Reddito di Cittadinanza, è destinato ai nuclei familiari con almeno una persona “non occupabile” (over 60, minorenne, o seguita dai servizi sociali) e con un reddito molto basso. La legge prevede che, dopo i primi 18 mesi di erogazione, sia necessaria una pausa di un mese prima di poter richiedere un rinnovo per ulteriori 12 mesi.
Questo mese di interruzione può rappresentare una sfida significativa per famiglie già in forte difficoltà economica. Per questo, il Governo ha optato per un intervento mirato, senza modificare la legge sull’ADI ma introducendo un contributo extra volto a coprire esattamente questo periodo di attesa.
L’importo esatto del bonus “ponte” non è ancora stato definito, ma le stime indicano una cifra che potrebbe aggirarsi tra i 450 e i 500 euro. La misura non prenderà la forma di un provvedimento ad hoc, ma sarà introdotta tramite un emendamento a un decreto già in lavorazione alla Camera, con l’obiettivo di convertirlo in legge entro la prima settimana di agosto, prima della pausa estiva dei lavori parlamentari. Il costo complessivo stimato per questa iniziativa è di 234 milioni di euro, considerando che, oltre alle 360mila famiglie di luglio, il numero complessivo di nuclei in “pausa” salirà a 515mila nel corso dell’anno.
Rinnovo dell’Assegno di Inclusione: come procedere
Mentre si attende il bonus “ponte”, è utile per i beneficiari sapere come procedere per il rinnovo dell’Assegno di Inclusione una volta terminati i 18 mesi. La procedura è semplificata se la composizione del nucleo familiare non ha subito variazioni:
- Non è necessario iscriversi nuovamente alla piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa).
- Non è richiesto firmare di nuovo il PAD (Patto di Attivazione Digitale).
- In questi casi, sarà sufficiente compilare il modello di domanda e inviarlo direttamente all’INPS.
Qualora, invece, la composizione della famiglia sia cambiata, pur mantenendo i requisiti per l’Assegno di Inclusione, sarà necessario iscriversi nuovamente al SIISL e firmare un nuovo PAD.
Questa misura temporanea mira a tamponare un vuoto normativo che avrebbe potuto acuire le difficoltà di migliaia di famiglie, in attesa di un sostegno economico vitale.