Da venerdì 16 maggio le aziende possono presentare domanda per il Bonus Donne 2025, un incentivo che prevede l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per l’assunzione di lavoratrici che soddisfano specifici requisiti, fino a un massimo di 650 euro al mese e per un periodo massimo di due anni. Sia le lavoratrici che le aziende devono rispettare determinate condizioni per accedere al beneficio. La domanda va inoltrata all’INPS.
Aperte le richieste per l’esonero contributivo
È ufficialmente partita la possibilità di richiedere il bonus che consente alle aziende di non versare i contributi previdenziali in caso di assunzione di donne in possesso di particolari requisiti. In dettaglio, si tratta di lavoratrici prive di impiego regolarmente retribuito da almeno due anni (o sei mesi se residenti nel Mezzogiorno) oppure impiegate in settori con forte disparità di genere. L’impresa che procede all’assunzione è esonerata dal 100% dei contributi previdenziali a proprio carico, con un tetto massimo di 650 euro mensili. Questa misura si affianca al bonus giovani, anch’esso attivo da oggi.
Chi può beneficiare del Bonus Donne per le assunzioni
Il bonus si applica all’assunzione di donne che non hanno avuto un impiego regolarmente retribuito per almeno due anni, indipendentemente dalla loro residenza. Questa soglia temporale si riduce significativamente a sei mesi per le donne residenti nelle regioni della ZES (Zona Economica Speciale): Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Una terza categoria di lavoratrici che permette di accedere al bonus è rappresentata da coloro che svolgono professioni o attività in settori economici con una marcata disparità occupazionale di genere. In questi ambiti, dove tendenzialmente vengono assunti più uomini che donne, i datori di lavoro ricevono un incentivo per l’assunzione di lavoratrici. L’elenco dei settori interessati è disponibile in una tabella pubblicata dal Ministero del Lavoro. È importante notare che, mentre per le prime due categorie il bonus ha una durata di due anni dall’assunzione, per quest’ultima la durata è di un solo anno.
Anche le aziende devono soddisfare alcuni requisiti. Sono escluse quelle che non hanno rimborsato eventuali aiuti di Stato ricevuti e le assunzioni per lavoro domestico o apprendistato. Nelle regioni ZES, inoltre, non possono beneficiare del bonus le aziende che nei sei mesi precedenti l’assunzione hanno licenziato dipendenti per giustificato motivo oggettivo o hanno effettuato licenziamenti collettivi nella stessa unità operativa in cui intendono assumere. Questa norma mira a prevenire comportamenti opportunistici volti a sfruttare il bonus.
Il Bonus Donne è cumulabile con le deduzioni fiscali per le nuove assunzioni e con il bonus per le lavoratrici madri. Non può essere cumulato, invece, con l’incentivo NASpI, quello per i lavoratori con disabilità e la decontribuzione Sud.
Come presentare la domanda e le tempistiche
La domanda per il Bonus Donne 2025 deve essere presentata all’INPS dal datore di lavoro. È necessario comunicare i dati dell’azienda e della lavoratrice assunta o da assumere, il tipo di contratto, la retribuzione e la sede di lavoro, oltre all’ammontare dei contributi di cui si richiede l’esonero.
È fondamentale rispettare le tempistiche: la richiesta all’INPS deve essere inoltrata prima dell’effettiva assunzione. Una volta accolta la domanda, il rapporto di lavoro deve iniziare entro un massimo di dieci giorni, pena la perdita del diritto al bonus.
A quanto ammonta il Bonus Donne
Il Bonus Donne prevede un esonero fino a 650 euro al mese per l’azienda che assume. L’agevolazione corrisponde al 100% dei contributi previdenziali a carico dell’impresa, ad eccezione della quota INAIL, con un tetto massimo fissato a 650 euro mensili per ogni lavoratrice assunta.