Il progetto della Rottamazione Quinquies si evolve verso una maggiore sostenibilità per i contribuenti. Attraverso una riformulazione dell’emendamento alla Legge di Bilancio, il Governo ha stabilito che il tasso di interesse applicato a chi sceglie la rateizzazione sarà del 3 percento.
Questa decisione rappresenta un punto d’incontro tra l’ipotesi iniziale del 4 percento e la richiesta di portarlo al 2 percento. L’obiettivo è chiaro: incentivare l’adesione alla sanatoria rendendo i piani di rientro meno onerosi per le famiglie e le imprese con pendenze esattoriali.
Quali debiti rientrano nella misura
Il perimetro della sanatoria è particolarmente vasto, coprendo carichi affidati alla riscossione tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. Tuttavia, la norma introduce una distinzione netta basata sulla natura del debito:
- Inclusi: Tributi derivanti da dichiarazioni regolarmente presentate ma non versate e contributi previdenziali INPS, purché non legati ad accertamenti.
- Esclusi: Soggetti che hanno omesso totalmente la dichiarazione dei redditi e debiti scaturiti da accertamenti fiscali pesanti.
Il risparmio: cosa viene cancellato
Chi sceglie di aderire alla definizione agevolata potrà beneficiare di un abbattimento drastico delle somme dovute. Il contribuente dovrà versare esclusivamente:
- La quota capitale: l’imposta o il contributo originario.
- Le spese di notifica e gli oneri per eventuali procedure esecutive.
Saranno invece completamente azzerati le sanzioni, gli interessi di mora, l’aggio di riscossione e le sanzioni civili sui contributi.
Piano di rientro e scadenze
La flessibilità è il cuore di questa quinta edizione, offrendo due strade per il saldo:
- Soluzione unica: Pagamento integrale entro il 31 luglio 2026.
- Rateizzazione: Un piano fino a 54 rate bimestrali, che permette di spalmare il debito su circa 9 anni.
Ogni rata manterrà lo stesso importo e su di essa maturerà l’interesse del 3 percento annuo a partire dal 1 agosto 2026.
Le regole sulla decadenza
La normativa 2026 introduce maglie leggermente più larghe rispetto al passato per evitare la perdita dei benefici. Si decade dalla rottamazione solo in caso di:
- Mancato pagamento dell’unica soluzione.
- Mancato versamento di due rate, anche se non consecutive.
In caso di decadenza, i benefici della sanatoria svaniscono e il debito residuo tornerà a essere esigibile con l’aggiunta di tutte le sanzioni e gli interessi precedentemente stralciati.




