Modica – “Con l’approvazione delle modifiche all’articolo 16, diamo una risposta concreta e strutturale alle necessità del comparto idrico della provincia di Ragusa. L’inserimento di Iblea Acque S.p.A. tra i destinatari di un’erogazione straordinaria di 4 milioni di euro rappresenta un passo fondamentale per garantire la continuità e l’efficienza di un servizio essenziale per i nostri cittadini”. Così l’Onorevole Ignazio Abbate, commentando gli emendamenti che introducono misure di sostegno finanziario per la società in house affidataria della gestione del servizio idrico integrato dell’ATI di Ragusa.
“L’emendamento, di cui sono firmatario insieme ad altri deputati tra cui gli Onorevoli Giorgio Assenza e Nello Di Pasquale – spiega l’On. Abbate – prevede un’anticipazione finanziaria di 4 milioni di euro per il 2026. Si tratta di una boccata d’ossigeno vitale che permetterà a Iblea Acque di operare con maggiore serenità finanziaria, affrontando i costi di gestione e pianificando gli investimenti necessari sul territorio. Inoltre si scongiurerà qualsiasi ipotesi di acquisizione della stessa da parte di soggetti privati”. Il parlamentare sottolinea inoltre l’importanza delle clausole di responsabilità inserite nel testo legislativo: “Non stiamo parlando di un contributo a fondo perduto, ma di un piano serio e rigoroso. Le somme verranno restituite alla Regione in dieci anni, a partire dal triennio successivo. Inoltre, abbiamo legato il mantenimento di queste agevolazioni a obiettivi chiari: la regolare riscossione delle tariffe, il pagamento dei fornitori e, soprattutto, il completamento delle migliorie alla rete. È un patto di efficienza: l’azienda deve garantire trasparenza e servizi certi all’utenza finale. La norma, d’altronde, parla chiaro.
Il beneficio della rateizzazione decade se l’azienda non dimostra, entro il primo triennio, di aver completato le attività per la regolare riscossione delle tariffe e, soprattutto, l’installazione dei contatori. Iblea Acque è un patrimonio del nostro territorio e una sfida che abbiamo voluto cogliere per sottrarre la gestione dell’acqua a logiche privatistiche visto che la società è a totale capitale pubblico, essendo proprietari i 12 comuni della provincia di Ragusa.. Con questo intervento normativo – conclude l’On. Abbate – dimostriamo che la politica regionale è attenta alle istanze degli enti locali e dei gestori pubblici, mettendo al centro il diritto dei siciliani ad avere l’acqua che dovrebbe essere un dato scontato ma che spesso si rivela un miraggio per molti che lamentano storicamente numerosi disservizi”.



