Scicli – Il fascino della lingua siciliana e la profondità dei versi di Giovanna Drago hanno conquistato Castelvetrano. La poetessa sciclitana è stata insignita del prestigioso primo premio durante la cerimonia conclusiva del Concorso Internazionale Selinunte, svoltasi nella cornice storica del Teatro Selinus di Castelvetrano, luogo simbolo di cultura e arte del territorio.

L’opera vincitrice, intitolata U MARI RI NOTTI, ha saputo distinguersi tra le numerose proposte in gara, convincendo una giuria autorevole grazie alla sua capacità di fondere territorio, lingua e sentimenti universali. La poesia è stata premiata con questa motivazione: “La Sua poesia si è distinta per la forza evocativa della lingua, la densità simbolica delle immagini e la capacità di restituire, attraverso la parola poetica siciliana, una visione intensa e autentica dell’esperienza umana e del paesaggio interiore, in piena coerenza con lo spirito del Premio”.
“Rivolgo un sentito ringraziamento – afferma la poetessa Drago – ai componenti della qualificata e autorevole giuria, per l’attenzione e la sensibilità dimostrate, e al presidente dell’organizzazione, Mimmo Di Bella, per questo primo premio assegnato alla mia poesia “U MARI RI NOTTI. Premio, questo, che rappresenta per me un riconoscimento di grande valore umano e poetico. Sono profondamente orgogliosa di aver ricevuto la targa dalle mani del poeta Marco Scalabrino, figura di alto spessore letterario, la cui stima rende questo momento ancora più significativo.

Un premio che mi gratifica, mi incoraggia a continuare il mio cammino poetico e rafforza il legame profondo tra parola, memoria e territorio. Questi miei versi nascono da un’intima contemplazione del mare calmo sotto la luna di novembre. In quella sera silenziosa, il luccichio della luna sull’acqua, il lento movimento delle onde e l’aria fresca hanno risvegliato in me un’emozione intensa, dolce e amara insieme, spingendomi a trasformare quel momento di solitudine e meraviglia in versi.
Ogni parola è nata dal desiderio di catturare la fragile magia di una notte in cui il mare e l’anima sembrano parlare la stessa lingua. In questi versi ho cercato di fissare un frammento di eternità, delicato e profondo, capace di restare impresso nella memoria di chi legge”.
Dietro i versi della poesia U Mari ri Notti che riportiamo di seguito si cela un momento di pura contemplazione.
La poesia premiata al Premio Selinunte
‘U MARI RI NOTTI
È carmu stasira
‘u mari.
Ccu ‘na vuci
vascia
canta ‘na storia
antica
mentri ‘a luna
cala lenta
tissiennu
fili r’argentu
‘nta notti
senza suonnu.
Vèniri
l’accumpagna
‘nziemi all’eternu
trimuliu
r’i l’unni
silinziusi.
E ju ,
riestu ccà
sula
ch’e ma pinzieri
cuomu petri
ca s’affunnunu
senza mai
turnari a galla.
E cunfusa ,
sugnu fogghia
persa
ca ‘u vientu
sravìa luntanu.
‘Nta sta notti scura
sientu ‘na vuci:
è lu mari
ca mi parra
ccu ducizza amara ,
e mi rapa lu cori
cuomu fa l’amuri
a lu sbucciari.
E capisciu
ca lu mari ri notti
è cuomu l’anima mia:
prufunnu,
eternu…sulu!
27 /11/23

Per la poetessa, questo premio non è solo un traguardo, ma uno stimolo a proseguire un cammino artistico che mette al centro il legame indissolubile tra parola, memoria e identità territoriale.




