Un annunciato “bonus da 100 euro l’anno” per le pensioni più basse entrerà in vigore dal 1 gennaio 2026, ma i conti parlano chiaro: la misura produce incrementi mensili ben più esigui di quanto il nome lasci intendere. L’iniziativa, che non va confusa con l’ex Bonus Renzi, è in realtà una rivalutazione straordinaria che si aggiunge all’adeguamento ordinario all’inflazione, interessando solo gli assegni inferiori al trattamento minimo INPS.
Il Bonus che si sgonfia anno dopo anno
Il meccanismo di incremento straordinario ha avuto inizio negli anni precedenti con percentuali decrescenti. Questo significa che il beneficio aggiuntivo nel 2026 sarà nettamente inferiore a quello erogato nel 2024 e nel 2025:
- Incremento 2024: Circa 172 euro annui extra.
- Incremento 2026: Circa 100 euro annui extra.
La riduzione della percentuale straordinaria comporta che molti pensionati, pur non vedendo diminuire l’importo complessivo della loro pensione (grazie alla rivalutazione ordinaria), riceveranno una spinta economica molto più debole.
Cosa cambia nello specifico nel 2026
Il bonus è il frutto della somma di due adeguamenti percentuali:
- Rivalutazione Ordinaria: Basata sull’inflazione accertata per il 2026, stimata all’1,4%.
- Rivalutazione Straordinaria (il “Bonus”): Fissata all’1,3% solo per le pensioni minime.
Nel 2026 la pensione minima base (rivalutata ordinariamente) dovrebbe raggiungere circa 611,85 euro mensili. Applicando l’1,3% di extra, l’assegno massimo arriverebbe a circa 618,94 euro.
L’Aumento Reale Mensile: L’incremento effettivo rispetto all’anno precedente si attesterà intorno ai 2 euro al mese per chi percepisce l’importo massimo.
Chi ne beneficia e quanto vale davvero
Il beneficio spetta a chi percepisce una pensione inferiore alla soglia minima INPS di 611,85 euro. Non è richiesta l’integrazione al minimo: anche gli assegni puramente contributivi che rientrano nei limiti possono usufruirne.
È fondamentale comprendere che il “bonus 100 euro” non è una somma fissa, ma l’applicazione dell’1,3% sull’importo dell’assegno.
- Su una pensione di 200 euro al mese, il bonus vale circa 2,60 euro mensili (meno di 35 euro annui).
- Su una pensione di 500 euro al mese, il bonus vale circa 6,50 euro mensili (circa 85 euro annui).
In sintesi, la rivalutazione straordinaria del 2026 fornisce un aiuto marginale, soprattutto se paragonato agli aumenti degli anni precedenti e lontano dalla promessa elettorale di portare le minime a $1.000$ euro.



