I contribuenti che stanno onorando un piano di dilazione ordinaria delle cartelle esattoriali si trovano di fronte a una decisione urgente: interrompere i pagamenti in scadenza tra ottobre e dicembre 2025 per massimizzare il risparmio offerto dalla Rottamazione Quinquies, o continuare a pagare per evitare rischi esecutivi?
Il nodo della questione risiede nel meccanismo di scomputo previsto dal Disegno di Legge di Bilancio 2026.
Il meccanismo critico dello scomputo del capitale
La Rottamazione Quinquies consente di estinguere i debiti (dal 2000 al 2023, derivanti da omessi versamenti e controlli automatizzati) versando solo la quota di capitale (imposta o contributo) e le spese di notifica, con l’azzeramento totale di sanzioni e interessi.
Il problema sorge per chi ha già pagato a rate:
Scomputo Parziale: Dalle somme dovute con la rottamazione si scomputa solo la quota capitale già versata.
Perdita delle Quote Accessorie: Le quote di sanzioni, interessi e aggio versate nelle rate ordinarie precedenti alla rottamazione vanno definitivamente perdute.
Esempio Pratico: Se una rata ordinaria è composta per il 60% da capitale e per il 40% da sanzioni/interessi, il 40% già versato in queste ultime settimane rischia di essere un esborso “a fondo perduto” se si aderisce alla nuova sanatoria.
Il rischio del “Gap Temporale” (Ottobre-Dicembre 2025)
La nuova rottamazione diverrà operativa (con il modello di domanda) solo dopo l’approvazione della Legge di Bilancio (entro il 31 dicembre 2025) e l’emanazione del provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate (previsto a gennaio 2026).
Chi ha una dilazione attiva deve quindi decidere ora se interrompere i versamenti di ottobre, novembre e dicembre 2025 per risparmiare la componente di sanzioni/interessi contenuta in quelle rate.
Il Dilemma: Interrompere i pagamenti ora fa risparmiare il 30-40% della rata, ma espone al rischio di decadenza dalla dilazione ordinaria (che scatta dopo 8 rate mancanti).
Azione Esecutiva: La decadenza permette all’Agenzia delle Entrate-Riscossione di riprendere immediatamente le attività di recupero coattivo (pignoramenti, fermi, ipoteche) prima che il blocco automatico scatti con la presentazione della domanda di rottamazione a gennaio 2026.
Strategia consigliata e rischi futuri
La strategia più prudente per chi ha sufficiente margine sulle 8 rate mancanti è:
Valutare l’Interruzione: Chi ha ancora “rate di riserva” può considerare di interrompere i versamenti di ottobre-dicembre 2025 per evitare di pagare sanzioni e interessi destinati a perdersi.
Adesione Immediata: Presentare la domanda di Rottamazione Quinquies appena il modello sarà disponibile a gennaio 2026 (termine ultimo 30aprile 2026). La presentazione della domanda sospende immediatamente le dilazioni pregresse.
Attenzione alla Decadenza dalla Quinquies: Il contribuente che opta per la rottamazione deve essere consapevole che se decade dal nuovo piano (per mancato pagamento di due rate anche non consecutive), il DDL 2026 stabilisce che le vecchie dilazioni vengono revocate e non potranno essere concesse nuove rateazioni. Il rischio, dunque, è perdere tutti i benefici e non poter ripristinare il vecchio piano.




