La Rottamazione quinquies si preannuncia come uno dei pilastri della Legge di Bilancio 2026, ma le ultime anticipazioni delineano una misura profondamente rivista, più selettiva e meno estesa nel tempo rispetto alle aspettative iniziali. La nuova definizione agevolata dei carichi pendenti non sarà una “maxi sanatoria” decennale, ma un piano calcolato in base all’importo del debito, con l’obiettivo di accelerare gli incassi e contenere i costi amministrativi.
Piano di pagamento più breve e rata minima a 50 euro
La durata massima della rateizzazione, inizialmente ipotizzata fino a 10 anni 120 rate, sarà con ogni probabilità ridotta a un massimo di nove anni 108 rate o addirittura otto anni 96 rate.
Il cambiamento più impattante è l’introduzione di una rata minima fissata a €50. Questa soglia, pensata per eliminare i micropagamenti, avrà l’effetto di accorciare drasticamente i piani di rientro per la maggior parte dei contribuenti.
Conseguenze sulla Platea: L’ipotesi della rata minima rende la dilazione lunga un beneficio per pochi. I dati del Dipartimento delle Finanze mostrano che oltre il 70% dei debiti iscritti a ruolo ha un importo inferiore a €1.000, e circa il 93% è inferiore a €5.000.
La Durata Breve: Di fatto, solo il 7% dei contribuenti con debiti più consistenti potrà beneficiare del piano massimo. Per tutti gli altri, un debito da €1.000 andrà saldato in meno di due anni (20 rate), segnando la fine delle rottamazioni a misura di micro-debito.
Esclusioni: Fuori Multe, Tributi Locali e “Recidivi”
Il perimetro della Rottamazione quinquies si restringe notevolmente, escludendo due categorie principali:
Multe e Tributi Locali: Multe stradali, IMU, TARI e altri tributi comunali o regionali dovrebbero restare fuori dalla sanatoria. La motivazione è tecnica: gli enti locali stanno cartolarizzando o cedendo questi crediti a società specializzate nella gestione dei crediti deteriorati, rendendoli non più oggetto di interesse per la “cassa” dello Stato centrale.
I “Recidivi” del Fisco: Saranno esclusi i contribuenti che hanno aderito alle precedenti quattro sanatorie (dalla ter alla quater) senza aver poi rispettato i piani di pagamento. Il Governo intende così porre fine al fenomeno dei “furbetti” che utilizzavano la domanda solo per sospendere le procedure esecutive (fermi amministrativi, pignoramenti) senza onorare l’impegno.
In sintesi, la Rottamazione quinquies si configura come un patto di affidabilità tra cittadino e amministrazione, riservando i benefici della dilazione lunga solo a chi ha debiti elevati e non ha fallito nei precedenti piani di pace fiscale.