Un’anomalia climatica che si sviluppa a migliaia di chilometri di distanza, nell’Oceano Pacifico, è pronta a ridefinire il quadro meteorologico globale: si tratta de La Niña, un fenomeno che, pur sembrando lontano, può avere ripercussioni significative anche sul clima italiano nei prossimi mesi autunnali e invernali. Lo annunciano le previsioni meteo de iLMeteo.
Come nasce La Niña
La Niña è parte del ciclo ENSO (El Niño-Southern Oscillation), il sistema climatico più influente a livello globale. Si manifesta attraverso un raffreddamento anomalo delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico equatoriale, accompagnato da un rinforzo degli Alisei (i venti che spirano da Est a Ovest).
Queste variazioni termiche, pur localizzate nell’area tropicale, alterano profondamente la circolazione atmosferica globale, deviando le correnti a getto e modificando i regimi di temperature e precipitazioni sul pianeta.
Secondo gli ultimi aggiornamenti della NOAA (l’agenzia statunitense per l’atmosfera), il raffreddamento delle acque del Pacifico è rapido e la fase de La Niña è ormai confermata per la stagione Autunno-Inverno 2025/2026.
Effetti Climatici Globali: Freddo e Uragani
Statisticamente, la presenza de La Niña è associata a cambiamenti marcati:
In Asia e Americhe: Aumento delle precipitazioni nel Sud-Est asiatico e in Australia (con rischio monsoni più intensi) e condizioni più fredde e umide nel Nord America, in particolare nel Midwest e Nord-Est degli Stati Uniti (con nevicate e ondate di gelo più frequenti).
Uragani: Viene favorita l’attività degli uragani nell’Oceano Atlantico, poiché La Niña tende a ridurre i venti in quota che normalmente ostacolano lo sviluppo dei cicloni tropicali.
Le potenziali conseguenze in Europa e in Italia
In Europa, l’influenza de La Niña è meno diretta, data la distanza dal Pacifico. Tuttavia, la modifica della circolazione atmosferica globale (in particolare lo spostamento della corrente a getto polare verso Sud) può tradursi in:
- Maggiore Instabilità: Aumento della probabilità di irruzioni fredde e un’accentuazione della variabilità stagionale, specialmente in Italia e sull’area del Mediterraneo.
- Rischio Maltempo Estremo: Le condizioni di instabilità potrebbero favorire la formazione di cicloni particolarmente intensi sul Mediterraneo, già nei mesi di Novembre e Dicembre.
- Eventi Idrulogici: Il rischio maggiore per il nostro Paese è legato agli eventi estremi, come nubifragi e alluvioni lampo in grado di scaricare al suolo quantità d’acqua ingenti in fasce ristrette di territorio (come già avvenuto in Toscana, Romagna, Ischia e Marche negli anni scorsi).
- Nevicate Abbondanti: Le Alpi e gli Appennini, in presenza di queste irruzioni fredde, potrebbero registrare nevicate abbondanti, con precipitazioni nevose significative anche nelle zone prealpine a quote più basse.
In conclusione, il ritorno de La Niña è un fattore rilevante che, pur non determinando da solo il nostro clima, può amplificare le fasi fredde e instabili della stagione in arrivo. Sarà cruciale continuare a monitorare l’evoluzione del fenomeno per affinare le previsioni meteo-climatiche a livello regionale.