Il Governo è in piena fase di elaborazione della Legge di Bilancio 2026, che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre. Le misure ipotizzate sono molteplici, ma la limitatezza delle risorse impone una rigorosa selezione delle priorità. Il focus principale resta il taglio delle tasse sul ceto medio e una nuova operazione di pace fiscale.
Tra le ipotesi di intervento sul tavolo, oltre a Irpef e Rottamazione, figurano: la detassazione di tredicesima e straordinari, la detraibilità dei libri scolastici, l’aumento della soglia esentasse per i buoni pasto, e interventi su pensioni e sanità.
Priorità 1: Taglio dell’Irpef per il Ceto Medio
La priorità dell’esecutivo, come confermato dal Viceministro dell’Economia Maurizio Leo, è ridurre la pressione fiscale sul ceto medio, considerato l’ossatura del sistema economico italiano.
L’intervento più corposo si concentrerà sulla fascia di reddito compresa tra 28.000 e 50.000 euro. L’ipotesi avanzata è l’ampliamento del secondo scaglione Irpef fino a 60.000 euro e la riduzione dell’aliquota corrispondente dall’attuale 35% al 33%. Questo per alleggerire il carico su cittadini che, pur non essendo considerati “ricchi”, sono attualmente i più esposti al peso del Fisco.
Priorità 2: Rottamazione-quinquies e Saldo e Stralcio
Il Ministero dell’Economia è preoccupato dal gigantesco magazzino delle cartelle esattoriali, che ha superato i 1.300 miliardi di euro. L’obiettivo è sfoltire i ruoli inesigibili con l’introduzione della Rottamazione-quinquies nella Manovra 2026.
La nuova rottamazione dovrebbe prevedere:
- Un piano di ammortamento massimo di 96 rate in otto anni (non più 120 in dieci anni).
- Un importo minimo delle rate fissato a 50 euro.
Per evitare che la sanatoria sia utilizzata dai “furbetti” e per gestire i debiti di minore entità, si sta valutando di affiancare alla rottamazione anche un saldo e stralcio (totale o parziale) dei debiti più bassi, dedicato alle famiglie in comprovata difficoltà economica.
Il Capitolo Previdenziale: Stop all’Aumento dell’Età
Anche se non è prevista una vera e propria riforma delle pensioni, la Legge di Bilancio 2026 affronterà diversi nodi cruciali sul fronte previdenziale:
Blocco dell’Adeguamento: C’è l’intenzione di bloccare l’aumento di tre mesi legato all’aspettativa di vita Istat, previsto per il 2027.
Flessibilità in Uscita: Si valuta l’ampliamento della platea per la pensione a 64 anni, estendendola anche a chi ricade nel sistema misto (e non solo a chi è nel contributivo puro). Per tutti, la pensione sarebbe calcolata esclusivamente con il sistema contributivo.
Requisito d’Importo: Per raggiungere la soglia minima di importo richiesta per l’accesso, si sta studiando la possibilità di utilizzare anche il Tfr (Trattamento di Fine Rapporto) e i capitali accumulati nei fondi pensione.
L’obiettivo è accantonare definitivamente le “quote” pensionistiche (come Quota 103, che probabilmente non sarà prorogata) per intervenire in modo più strutturale sulla flessibilità in uscita.
 
			 
			 
					

 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									 
									

