Modica – È partita la raccolta firme per salvare le ville storiche di Modica Sorda: 70 su 78 e 101 case rurali su 112 risultano potenzialmente a rischio demolizione, come rivelano i dati contenuti nel progetto di mappatura del quartiere presentato sabato scorso dallo spazio di comunità ModicAltra. Alla presenza di tanti cittadini, del soprintendente dei Beni Culturali di Ragusa, Antonino De Marco, e dell’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Drago nelle veci del sindaco di Modica Maria Monisteri, si è fatta luce sulla profonda trasformazione urbanistica che negli ultimi anni ha cancellato ville storiche e spazi verdi.
«Dobbiamo dare delle regole affinché questi beni possano essere restaurati e ristrutturati. Ma attenzione, la bellezza non è solo nelle ville storiche, il patrimonio rurale di questa città è il bene più importante che abbiamo e lo stiamo sottovalutando» ha dichiarato il soprintendente De Marco prima di apporre la firma al documento che chiede, a Soprintendenza e Comune, ognuno per le proprie competenze, vincoli di tutela per le ville storiche della Sorda e i loro giardini verdi che ancora resistono alle ruspe.

I PUNTI PROGRAMMATICI DELLA RACCOLTA FIRME
Dando seguito a quanto dichiarato prima di essere eletta in occasione della “Campagna fuori dal comune”, il sindaco Maria Monisteri ha voluto prendere parte alla raccolta firme come prima firmataria così come l’assessore all’Ecologia e alle Politiche ambientali, Samuele Cannizzaro. Alle loro sottoscrizioni sono seguite, la sera dell’incontro, quelle dell’assessore all’Urbanistica Tino Antoci, dell’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Drago e del soprintendente De Marco. Un simbolo importante al quale, grazie al supporto di cittadine e cittadini che hanno a cuore il futuro della città, dovranno seguire adesso, in tempi celeri, atti concreti del Comune e della Soprintendenza.
Il documento “Estensione dei vincoli di tutela alle ville storiche della Sorda e ai relativi giardini” potrà essere firmato da tutti sulla piattaforma Change.org.
In dettaglio, nel documento si chiede: l’acquisizione e approvazione da parte della Soprintendenza e del Comune di un elenco di beni (ville e case rurali di pregio) da sottoporre a vincolo secondo le rispettive competenze; che tutti gli immobili dell’elenco sottoposti a vincolo non possano essere demoliti e ricostruiti o subire alterazioni in volume, tipologia ed elementi decorativi, anche nelle aree di pertinenza come giardini, corti e muri a secco;
che lo strumento di attuazione per le ville in questione, di interesse storico e in buono stato di conservazione, sia il piano particolareggiato come per le aree A2 e non il permesso di costruire.
RUSPE CONTRO STORIA E VERDE: MAPPE DI CONFRONTO E PROPOSTE DI RIGENERAZIONE
Il report “Non c’è peggior Sorda di chi vuol costruire” è il risultato di un lungo e certosino lavoro che lo spazio di comunità ModicAltra ha portato avanti negli ultimi tre anni, dopo aver presentato alla città l’analogo lavoro di mappatura del centro storico.
Con l’apporto di esperti architetti e paesaggisti, il gruppo di lavoro ha mappato con dati storici e catastali l’evoluzione urbana del quartiere nuovo della città, documentando con foto e mappe un prima e un dopo, ciò che resta della memoria contadina e delle ville ottocentesche, gli edifici vuoti e gli “scheletri” in cemento. «La nostra azione di mappatura non vuole solo fotografare il presente: deve essere la base per cambiare il futuro della nostra città. Città in cui le ville storiche, alla Sorda, vengono sistematicamente distrutte per lasciare spazio a condomìni, con danni alla nostra storia, al nostro suolo, al nostro ecosistema e al nostro sistema viario» spiega il gruppo ModicAltra.
Durante la serata sono stati presentati esempi virtuosi, sperimentati altrove e applicabili alla realtà di Modica Sorda, grazie al contributo degli ospiti: Chiara Nifosì, ricercatrice in Urbanistica presso il Politecnico di Milano, Luca Aiello referente di Trame di quartiere, il gruppo di lavoro che a Catania promuove la ricerca per la trasformazione sostenibile, e Antonio Sebastianelli, sindaco del Comune di Terre Roveresche (Pesaro-Urbino), dove un regolamento comunale consente all’amministrazione di acquisire beni in stato di abbandono per riattivarne la funzione sociale.
CINEMA E CONVIVIALITÀ PER RISCOPRIRSI COMUNITÀ
La presentazione del report è stata inserita, come appuntamento OFF, all’interno del calendario di Cinema di Quartiere 2025, la rassegna cinematografica organizzata da ModicAltra che anche quest’anno ha vivificato le zone dimenticate della città per attirare l’attenzione
sui vuoti urbani e popolarli con azioni concrete di comunità attivate dal basso. Durante la serata è quindi stato proiettato il cortometraggio “La forma della città” di Pier Paolo Pasolini per offrire una visione prospettica sui temi dell’antropologia urbana indagati attraverso lo strumento del linguaggio cinematografico.