Favara – Si affievoliscono tragicamente le speranze per Marianna Bello, la madre di 38 anni travolta da un fiume d’acqua e dispersa da mercoledì mattina a Favara. Al secondo giorno di ricerche incessanti, della donna non c’è traccia, nonostante il ritrovamento di alcuni indizi che ne confermano il passaggio.
Nelle campagne circostanti, i soccorritori hanno individuato una scarpa e la borsetta della 38enne, al cui interno è stato rinvenuto il portafoglio con la foto di uno dei suoi tre figli. Il ritrovamento è avvenuto in zona Esa-Chimento, non lontano dal fiume Naro e dall’impianto di depurazione, circostanza che conferma la violenza con cui la donna è stata trascinata via.
Ricerche incessanti, sospesa l’acqua per esplorare i cunicoli
Le operazioni di ricerca, coordinate in una sede mobile operativa di Protezione Civile e forze dell’ordine, coprono un’area di circa 15 chilometri.
I Vigili del Fuoco, con l’ausilio di sommozzatori, continuano a setacciare il collettore fognario di piazza della Libertà, dove la donna sarebbe stata risucchiata a causa di una grata sollevata o difettosa.
Gli operai di Aica sono intervenuti con un robot esploratore per entrare nei cunicoli più stretti e impervi della condotta idrica. Il sindaco, nel frattempo, ha disposto la sospensione dell’erogazione idrica per facilitare l’ispezione interna dei condotti.
Le ricerche si estendono fino al mare di Cannatello, pattugliato da un elicottero dell’aeronautica militare alla ricerca di possibili avvistamenti in acqua.
Inchiesta in Arrivo: L’Ombra delle Responsabilità
Mentre la comunità si mobilita (molti cittadini stanno aiutando nelle ricerche manuali), sulla tragedia si addensano i dubbi sulla possibilità che l’incidente potesse essere evitato.
Nonostante l’allerta meteo fosse “gialla” – non così grave da imporre la chiusura delle scuole – Favara ha vissuto un evento eccezionale, con gran parte delle strade allagate e la furia dell’acqua che ha travolto auto e, nel peggiore dei modi, Marianna.
La Procura è pronta ad aprire un fascicolo d’inchiesta per raccogliere tutti gli elementi utili e valutare eventuali responsabilità umane o carenze strutturali che possano aver causato la scomparsa della giovane madre, vittima della forza inaudita dell’acqua.