Catania – Mercoledì 8 ottobre 2025 alle ore 19:30 sarà inaugurata presso gli spazi di Isola | Catania la mostra “Ripetere finché fratturi”, personale dell’artista visivo Roberto Orlando (Palermo, 1996), a cura di Mario Bronzino e Barbara Cammarata. L’esposizione rappresenta il terzo appuntamento della programmazione biennale di Coalizioni Isola – Laboratori di Creatività, Cultura e Arte, un progetto nato per valorizzare le risorse artistico-culturali locali attraverso la costruzione di reti tra organizzazioni, enti culturali e comunità, con l’obiettivo di rafforzare l’ecosistema culturale, promuovere la produzione di giovani artisti, sostenere idee imprenditoriali emergenti e incoraggiare la ricerca nei settori dell’arte e della cultura.
Coalizioni Isola è frutto della collaborazione tra realtà fortemente radicate nel territorio come ABADIR, Associazione Musicale Etnea, Officine Culturali, viaraffineria, Università degli Studi di Catania, con il supporto dell’Assessorato ai Centri Storici del Comune di Ragusa; l’Università di Catania curerà inoltre l’intera fase di ricerca e analisi sulle Industrie Culturali e Creative (ICC). Il ciclo espositivo curato da Bronzino e Cammarata si articola in quattro mostre personali dedicate ad artisti emergenti, culminando in una collettiva finale.
All’interno di questo contesto si inserisce il lavoro di Roberto Orlando, che fonde ambiti botanici e architettonici in composizioni pittoriche precise e strutturate, nelle quali l’azione laboratoriale si fa narrazione ritmica e visiva, tra rigore scientifico e tensione poetica. Le sue opere evocano la figura del ricercatore-alchimista, che, circondato da strumenti ibridi e reinterpretati, insegue una simbiosi possibile tra l’essere umano e il mondo vegetale, configurando uno spazio di ricerca e di scambio.
L’informazione scientifica, intesa come conoscenza viva e operativa, diventa per Orlando un materiale da condividere, un patrimonio utile alla costruzione di una società integrata con l’ambiente naturale, in cui l’umano si metta al servizio della pianta, anziché dominarla. Questo intento si manifesta in maniera intensa nell’opera video in mostra, dove l’artista documenta l’attivazione concreta degli strumenti rappresentati nei dipinti: un processo che restituisce una ritualità metodica e priva di simbolismi, scandita dal tempo e orientata al risultato, dentro un’architettura industriale reinventata come scenario esperienziale.
«La mostra – spiegano i curatori – oltre a presentare la visione di Orlando su una società futura fondata sull’incontro tra umano e vegetale, evidenzia le fratture che da tale relazione possono scaturire, evocando memorie di pratiche funebri e sottolineando la fragilità di un equilibrio che, pur basato sullo scambio reciproco, può risultare insidioso per la salute delle piante stesse».
Roberto Orlando, dopo il diploma di II livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha sviluppato una ricerca che intreccia pratica artistica, curatela indipendente e sperimentazione collettiva,indagando affinità e dissonanze tra comportamenti umani e vegetali, generando narrazioni ibride, ucroniche e finzionali. Fondatore di Parentesi Tonde, artist-run space con base a Palermo, ha esposto in numerose sedi italiane, tra cui Veniero Project, UNOBIS, Fondazione Sant’Elia, Haus der Kunst (Palermo) e l’Orto Botanico di Firenze, dove dal 2025 è attivo con un progetto di ricerca all’interno della collezione permanente.
“Ripetere finché fratturi” è una mostra che invita a riflettere su una nuova ecologia del gesto, dove la pittura diventa strumento analitico e il laboratorio si trasforma in spazio etico: un’ipotesi estetica che si fa politica del vivente, in cui il futuro dell’arte coincide con una forma inedita di cura e ascolto.